Il Ministero della Salute incontra le filiere degli apicoltori. Obiettivo salvare gli alveari

ROMA – Prendiamo atto, con estrema soddisfazione, dell’azione politica del sottosegretario di Stato, Marcello Gemmato, con delega alla sanità animale, che ha voluto riunire per la prima volta, in un tavolo di concertazione al ministero della Salute, una delegazione unitaria del settore dell’apicoltura italiana, composta da FAI-Federazione Apicoltori Italiani, MIC-Miele in Cooperativa e UNAAPI-Unione Nazionale delle Associazioni Apicoltori Italiani.

I rappresentanti delle Organizzazioni apistiche nazionali riconoscono il valore di questo modello di confronto innovativo e costruttivo, che ha consentito di analizzare e recepire le istanze degli apicoltori, contemperandole con i requisiti normativi vigenti che tutelano la salute animale.

Nel corso dei lavori del Tavolo apistico ospitato dal ministero della Salute, tutti i punti che avevano suscitato motivo d’allarme e preoccupazione tra gli operatori del comparto, sono stati chiariti e verranno a breve recepiti con uno specifico provvedimento.

I delegati delle organizzazioni maggiormente rappresentative del settore sono stati ricevuti dal capo della segreteria del sottosegretario di Stato, Ettore Ruggi d’Aragona e dai suoi collaboratori. Al tavolo erano presenti i dirigenti della Direzione generale della Sanità animale e dei Farmaci e i responsabili del Centro Servizi nazionale che gestisce l’anagrafe apistica.

L’incontro ha avuto la finalità di chiarire i più complessi aspetti applicativi del Sistema di Identificazione e Registrazione (I&R) previsto dal D.Lgs n. 134/2022, che attua il Regolamento (UE) 2016/429, tenuto conto delle peculiarità di un allevamento “senza terra”, che non trova equivalente riscontro in altri allevamenti zootecnici.

Gli apicoltori italiani interessati a questo provvedimento, che beneficeranno dell’azione di tutela che il ministero della Salute ha consentito di perfezionare, sono, come detto, circa 75.000, con un patrimonio di 1.740.000 colonie di api regolarmente censite e iscritte nella Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe apistica. Si tratta di un sistema tra i più progrediti attualmente esistenti nell’Unione europea, in grado di fornire nell’immediatezza di una emergenza sanitaria degli allevamenti, dati e informazioni utili alla salvaguardia del patrimonio apistico nazionale.

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