CAGLIARI – Un provvedimento che vale due milioni di euro e che dà una risposta agli allevamenti che nel 2023 hanno identificato gli agnelli Igp per partita e non singolarmente, e che risultavano esclusi dal premio accoppiato.
Di ieri la notizia che il Ministero all’agricoltura ha accolto le istanze del Consorzio di Tutela dell’Agnello Igp assieme a Origin Italia e ha proceduto a emanare il decreto “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e acqualcoltura”, rispondendo prontamente a quanto richiesto dal mondo delle campagne sarde. Il decreto con lo stanziamento delle risorse è arrivato ieri, in serata, dando così una risposta decisa al mondo agricolo e riconoscendogli quanto, per le difficoltà sulle tempistiche di adeguamento degli allevamenti a ciò che si richiedeva, ha determinato un fattore escludente per numerose aziende dall’aiuto che riguarda gli agnelli. Ora le due misure ammontano complessivamente a 4,6 milioni di euro.
Con l’approvazione da parte della Conferenza Stato si dà una risposta oltre che ai consorziati dell’Agnello di Sardegna IGP che rappresentano l’84% dell’intera produzione nazionale con 744.319 agnelli certificati Igp in Sardegna nel 2023, anche ai consorzi dell’Abbacchio romano con 88.782 certificati e dell’agnello del centro Italia con 51.833 capi.
“Come Consorzio dell’agnello IGP di Sardegna insieme ad Origin Italia l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche – spiega Battista Cualbu, presidente del Contas – non possiamo che ringraziare il Ministro all’agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida per l’impegno e per aver accolto le istanze presentate dagli allevatori della Sardegna. Questo appena approvato è un provvedimento fortemente auspicato dalla nostra filiera la quale sin dall’introduzione a febbraio 2023 (in piena campagna di macellazione) del sistema di etichettatura degli agnelli aveva segnalato ai Ministeri competenti le numerose criticità del nuovo procedimento di identificazione per i capi certificati IGP. Tali criticità si sono palesate soprattutto in concomitanza con il periodo delle festività pasquali e natalizie nel quale si concentra la maggior parte delle macellazioni causando un inevitabile rallentamento nel processo di certificazione degli animali.
A fronte di 478600 capi regolarmente identificati cosi come previsto dalla normativa europea, sono stati a fine campagna oltre 270 mila i capi IGP di Sardegna certificati con il vecchio sistema di identificazione e dunque esclusi dal sostegno accoppiato con una perdita per la filiera di circa 1.600 mila euro”.
E soddisfazione è stata espressa anche dal Ministro all’Agricoltura Francesco Lollobrigida per il quale “il Governo Meloni – ha commentato – è sempre a fianco dei nostri allevatori ed è nostro dovere investire sulle nostre produzioni di eccellenza”.
“È stato un percorso lungo alcuni mesi – commenta Alessandro Mazzette, direttore del Contas -, ma grazie all’impegno di Origin Italia, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, con il presidente Baldrighi ed il Direttore Rosati e alla particolare sensibilità che il Ministro dell’agricoltura ha manifestato verso il nostro settore, le nostre istanze sono state accolte e oggi possiamo comunicare ai nostri associati l’approvazione di un provvedimento che riveste un’importanza fondamentale per gli allevamenti iscritti alla nostra IGP che in questi anni, anche a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime, hanno dovuto affrontare un sensibile riduzione della loro redditività”.
“È importante far sapere agli allevatori che quest’anno sull’accoppiato riceveranno il pagamento dei soli capi IGP identificati con la procedura per capo singolo – spiega ancora Mazzette – mentre per tutti gli agnelli IGP macellati e certificati per partita (con i vecchi marchi auricolari), si dovranno attendere le modalità di presentazione della domanda di aiuto che l’ente pagatore AGEA dovrà definire entra trenta giorni dalla pubblicazione del decreto appena approvato dalla Comitato Stato Regioni”.