ROMA – Giuseppe Romano è stato confermato presidente federale dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (AIAB). La sua nomina per il prossimo triennio è arrivata a conclusione del Congresso Nazionale AIAB che si è tenuto a Roma, presso la Città Altra Economia, venerdì 31 maggio e sabato 1 giugno. Romano, dottore agronomo, ha ricoperto già il ruolo di presidente a partire dal 2021. Insieme a lui c’è stata la riconferma anche di Monica Coletta e di Luis Urra come vicepresidenti.
Nel corso del congresso, il cui tema principale è stato “da One Health a One Welfare”, AIAB ha evidenziato come le linee programmatiche dei prossimi anni si muoveranno proprio su questi temi, stimolando così un’evoluzione del settore ormai necessaria e non più rinviabile.
“Ringrazio – dichiara Romano – per la fiducia tutti quelli che hanno votato la mia riconferma. Questi due giorni di confronto sono stati importanti perché ci hanno consentito di ripercorrere la storia degli ultimi anni dell’agroalimentare biologico, sia europeo che italiano, e anche di aprire un confronto sulla visione dell’organizzazione”.
“Ci troviamo – aggiunge Romano – in una situazione socio-politica decisamente complessa per il mondo dell’agroalimentare, e in particolare per quello bio. In questo contesto è fondamentale una rappresentatività chiara, netta e decisa del settore, una rappresentatività che solo AIAB, come organizzazione a base associativa esclusivamente di produttori biologici, può dare. Siamo sì una realtà complessa ed eterogenea, ma di questo ne facciamo un valore, rappresentando anche istanze di tecnici e consumatori, che generano quindi un plusvalore per la rappresentanza da portare ai tavoli ministeriali”.
“Proprio il rapporto tra AIAB e MASAF – dice ancora Romano – è stato al centro del dibattito del congresso. Un rapporto che in questi anni si è molto consolidato e strutturato, dando frutti decisamente importanti, come ad esempio il dm sui distretti biologici, che valorizza e istituzionalizza un’idea di AIAB. Tutte azioni volute da AIAB che hanno trovato concretezza. Tra le cose per cui ci stiamo battendo oggi c’è invece il piano sementiero, una questione decisamente importante per il mondo del bio che sarà messa al centro delle attività dell’organizzazione”.
“Avvertiamo sempre più forte la necessità – conclude Romano – di strutturare le rappresentanze del settore, di trovare sintesi anche in condizioni decisamente complesse affinché la voce del biologico sia unitaria sui tavoli e tutto il settore ne possa beneficiare. AIAB vuole essere quindi a essere il fulcro su cui creare queste nuove sinergie, essendo un soggetto con una base associativa esclusivamente impegnata nel settore biologico, senza dinamiche extra settoriali ed esigenze di rappresentanze diverse”.