MILANO – Dopo circa otto anni dalla prima missione in Italia delle Autorità statunitensi di APHIS (Animal and Plant Health Inspection Service) per esaminare i sistemi di controllo adottati nei confronti della Malattia vescicolare del suino (MVS) dalle Regioni Umbria e Toscana si è finalmente giunti oggi alla pubblicazione sul Federal Register della Notice che ufficializza l’allargamento dei confini dell’area riconosciuta da APHIS indenne da MVS.
La Malattia vescicolare è stata completamente eradicata da tutto il territorio italiano nel lontano 2019, ma la normativa americana prevede che il riconoscimento dell’indennità dei Paesi terzi si basi su una valutazione del rischio effettuata direttamente da APHIS. A conclusione di questo processo, le Autorità statunitensi hanno oggi dichiarato che le Regioni Toscana e Umbria “sono esenti da MVS e che le misure di sorveglianza, prevenzione e controllo implementate dall’Italia sono sufficienti a ridurre al minimo la probabilità di introdurre la malattia negli Stati Uniti attraverso le importazioni”.
Si amplia, quindi, l’area della cosiddetta “Macroregione del Nord”: Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Toscana, Umbria e le due province autonome di Trento e Bolzano sono ufficialmente indenni da MVS anche per gli americani.
“La notizia suscita vera soddisfazione e rappresenta una nota positiva in un momento particolarmente cupo per il nostro settore. L’estensione a Toscana e Umbria dello status di indennità da Malattia vescicolare risulta, infatti, estremamente strategica per tutto il settore perché non solo apre il mercato americano a prodotti della salumeria italiana a breve stagionatura lavorati in questi territori, quali ad esempio la Finocchiona IGP o il Prosciutto di Norcia IGP, ma anche perché consente agli impianti situati in altre zone già riconosciute indenni e aventi rapporti commerciali con aziende localizzate in Toscana e Umbria di superare alcune difficoltà previste per la certificazione ai fini dell’export USA” ha dichiarato il direttore di ASSICA, Davide Calderone.
ASSICA può affermare con orgoglio di aver lavorato attivamente per anni, al fianco delle Autorità sanitarie italiane e della Commissione europea, al fine di consentire alle aziende italiane di esportare negli USA tutta la gamma dei prodotti della salumeria e di aver senz’altro contribuito al raggiungimento di questo importante risultato.
“Desidero esprimere piena soddisfazione per l’operato delle nostre Autorità volto all’ampliamento della c.d. Macroregione riconosciuta dagli USA indenne da Malattia vescicolare. È un risultato ottenuto con ampia collaborazione, pertanto i miei ringraziamenti vanno al ministro e vicepremier Tajani, per il decisivo contributo diplomatico, al ministro Schillaci, al ministro Lollobrigida e ai loro Uffici per tutto quanto fatto, e alla nostra Ambasciata a Washington per la tenacia e determinazione nella gestione della lunga trattativa”, ha concluso Calderone.
Il percorso per giungere a questo risultato è stato lungo e tortuoso. La prima richiesta di riconoscimento di indennità da Malattia vescicolare fu presentata alle Autorità statunitensi nel luglio 1997 da Consiglio europeo, Commissione e Governo italiano. Dopo aver condotto una valutazione del rischio, nel giugno 1999, APHIS pubblicò nel Federal Register una proposta di modifica dei regolamenti vigenti, al fine di riconoscere otto regioni del Nord Italia indenni dalla malattia. Tuttavia, prima che l’iter procedurale potesse concludersi, in quattro delle otto Regioni in questione si verificarono focolai di Malattia vescicolare, che hanno portato APHIS a riconoscere, nel 2003, solamente le quattro Regioni effettivamente rimaste indenni da MVS (Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche e Valle d’Aosta).
Nel corso degli anni, ASSICA ha continuato a sollecitare una revisione da parte delle Autorità USA della decisione adottata nel 2003, al fine di estendere il territorio nazionale riconosciuto indenne. APHIS ha pertanto portato avanti la valutazione dello status sanitario dell’Italia ed è giunta al riconoscimento, nel dicembre 2012, di indennità per altre quattro Regioni del Centro-Nord (Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte) e due province autonome (Trento e Bolzano).
Oggi, la tanto attesa estensione della Macroregione anche a Toscana e Umbria. Questo riconoscimento rappresenta un nuovo ulteriore passo verso una maggiore apertura del mercato degli Stati Uniti d’America ai prodotti della salumeria italiana a breve stagionatura.