ROMA – Lo sviluppo di un rivestimento con materiali biodegradabili che prolunga la conservabilità della frutta e riduce al contempo il deterioramento microbico e ossidativo del prodotto.
Questo uno degli obiettivi di POFACS, “Conservabilità, qualità sicurezza dei prodotti ortofrutticoli ad alto contenuto di servizio”, coordinato dal CREA Orticoltura e Florovivaismo e condotto da diversi centri CREA. Il lavoro, svolto nell’ambito del progetto dal CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura di Caserta è stato scelto come studio di copertina dell’ultimo numero della rivista scientifica internazionale “Horticulturae”.
Il rivestimento edibile – messo a punto dal gruppo di ricerca coordinato da Milena Petriccione, dirigente del CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura – è a base di sostanze naturali ed edibili, quali l’alginato di sodio, proveniente da alghe, o la mucillagine di cedro o il cloruro di calcio ed è stato applicato utilizzando una tecnica a strati, direttamente sulla superficie dei frutti al fine di prolungare la durata di conservazione del melone in IV gamma.
Si tratta di materiali naturali e biodegradabili, che formano una pellicola sottile e trasparente, una sorta di barriera protettiva sulla superficie del prodotto, che non ne altera l’aspetto né il gusto, ma che riduce la perdita di umidità, il deterioramento microbico e i danni ossidativi, migliorando significativamente la conservabilità e le caratteristiche chimico-fisiche e qualitative, contrastando lo spreco e favorendo la sostenibilità e la redditività dell’ortofrutta “rivestita”.
Cubetti di melone trattati con il rivestimento edibile sono stati comparati con un campione non rivestito ed entrambi confezionati in contenitori di PET e conservati a 4°C per 15 giorni. I risultati hanno evidenziato diversi benefici del rivestimento edibile durante la frigoconservazione, con la riduzione del decadimento qualitativo, una maggior concentrazione di composti bioattivi come polifenoli, flavonoidi e acido ascorbico, importanti per la loro azione antiossidante e il miglioramento del sistema enzimatico antiossidante con riduzione dell’imbrunimento dei frutti.
“L’obiettivo generale del progetto POFACS – dichiara Simona Fabroni, prima ricercatrice e responsabile scientifico del progetto per il CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura, sede di Acireale – è il miglioramento della conservabilità, della qualità, della sicurezza e della sostenibilità dei prodotti ortofrutticoli ad alto contenuto di servizio, mediante l’acquisizione di nuove conoscenze e tecnologie, di produzione e conservazione a basso impatto ambientale e ad elevata sostenibilità economica. I risultati del progetto potranno contribuire a migliorare la competitività delle aziende operanti nel settore della trasformazione dell’ortofrutta attraverso il trasferimento di conoscenze e tecnologie già sviluppate e validate su scala preindustriale”.