ROMA – Normare definitivamente lo sconto d’accisa, previsto sin dal 2019, e sburocratizzare l’assetto dei depositi fiscali. Sono le modifiche normative richieste da Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici artigianali indipendenti, presentate al Dl Agricoltura in discussione al Senato.
“Per i microbirrifici sotto i 10mila ettolitri di produzione annua auspichiamo che l’agevolazione d’accisa venga fissata al 50%, come dettata dalla Comunità europea sin dal 1992 – dichiara Vittorio Ferraris, direttore di Unionbirrai – Si potrebbe così contare su una norma chiara e definita senza lasciare aperta la discussione ad ogni nuova Legge di Bilancio”.
Unionbirrai, inoltre, chiede di alleggerire per le piccole imprese brassicole italiane le disposizioni di legge previste per l’industria birraria. L’associazione chiede di andare nel solco del DM 4 giugno 2019 affinché le prime semplificazioni introdotte non siano più soggette a singole interpretazioni che conducono, paradossalmente, a discriminazioni di trattamento tra i diversi territori di applicazione. “È necessario non appesantire con obblighi burocratici eccessivi quelle imprese la cui dimensione è nettamente inferiore in confronto allo standard del comparto industriale nazionale per cui le norme sono pensate – spiega Ferraris – Un aggravio che si ripercuote anche sulla correlata spesa pubblica per i controlli. Le agevolazioni richieste non muterebbero gli incassi d’accisa dello Stato, sgraverebbero di burocrazia le imprese e alleggerirebbero il lavoro degli organi di controllo. Un’ulteriore proposta è poi quella dell’eliminazione per i microbirrifici dell’obbligo della bolla di accompagnamento merce XAB con possibilità di utilizzo – conclude – dei normali documenti di trasporto DDT”.