BOLOGNA – La produzione dei salumi italiani ha evidenziato nel 2023 una contenuta crescita in quantità e ha chiuso i dodici mesi attestandosi a 1,151 milioni di tonnellate da 1,143 dell’anno precedente (+0,7%).
In robusto aumento è risultato il valore della produzione salito a circa 9.168 milioni di euro (+7,2%) da 8.553 milioni del 2022, spinto dall’inflazione e dagli aumenti dei costi di produzione, in particolare della materia prima.
In merito ai singoli salumi, nel 2023, la produzione di prosciutti crudi stagionati, ha evidenziato una consistente flessione a volume, dopo quella più contenuta del 2022, attestandosi a 266.600 ton (-4,3%) ma una crescita a valore (+3%) per un totale di circa 2.402 milioni di euro. La flessione dei prosciutti crudi è riconducibile sia alla minore domanda interna compressa dagli aumenti dei prezzi dovuti al forte incremento dei costi della materia prima sia alla flessione della domanda estera penalizzata dalle chiusure e limitazioni dovute alla PSA.
In aumento è risultata, invece, la produzione di prosciutto cotto, salita a 292.800 ton (+1,0%) per 2.280 milioni di euro (+7,7%) grazie ad una domanda interna che si è confermata solida e al buon risultato della domanda estera. La quota di prosciutti crudi e cotti, prodotti leader del settore, ha evidenziato un peggioramento sia in quantità sia in valore rispetto all’anno precedente attestandosi al 48,6% dal 49,7% del 2022 per quanto riguarda i volumi e fermandosi a quota 51,1% dal 52% dell’anno precedente con riferimento ai fatturati.
Tendenza molto positiva anche per la produzione di mortadella, salita a 176.900 ton (+4,1%) per 866,3 milioni di euro (+11,0%), grazie al buon andamento sia della domanda interna sia di quella estera. In forte calo è risultata, invece, la produzione dei wurstel, scesi a quota 57.600 ton (-7,8%) per un valore di circa 191,2 milioni di euro (-4,6%).
Nel 2023 è tornata a crescere la produzione di speck che si è attestata a quota 31.700 ton (+1,1%) per un valore di 357,4 milioni di euro (+5,2%). In buona crescita, poi, è risultata anche la produzione di salame, con 126.900 ton (+1,3%) per un valore di 1.267 milioni di euro (+9,1%). Un contributo positivo alla crescita della categoria è arrivato ancora dalla domanda estera oltreché dal buon andamento dei consumi interni. In aumento anche la produzione di coppa con 39.400 ton (+1,9%) per 351,6 milioni di euro (+8,0%) mentre la pancetta ha chiuso l’anno in flessione a volume perchè ha visto la produzione fermarsi a quota 44.700 ton (-1,1%) per un valore di 248,1 milioni di euro (+4,9%). Infine, è risultata in calo la produzione di bresaola che ha chiuso l’anno con un -2,3% in quantità per 26.900 ton e un -0,3% in valore per 481,7 milioni di euro, penalizzata dalla flessione sia dei consumi interni sia della domanda estera.
BUONA CRESCITA PER LE ESPORTAZIONI DI SALUMI
Secondo i dati rilasciati da ISTAT, nel 2023 le spedizioni dei salumi italiani sono salite a quota 206.859 ton (+6,2%), raggiungendo l’importante traguardo dei 2.157,6 milioni di euro (+8,7%). Una crescita, questa, che anche escludendo la voce Carni di suino salate e in salamoia sulla quale grava un errore relativo ai quantitativi esportati, rimarrebbe positiva e solida riducendosi a un +4,8% in volume e rimanendo invariata in valore (+8,7%).
TRA I PRODOTTI BENE MORTADELLA, SALAMI E PROSCIUTTI COTTI
Per quanto riguarda i prodotti, il 2023 è stato un anno in salita per le esportazioni di prosciutti crudi stagionati, che si sono fermate a quota 68.658 tonnellate per 925,6 milioni di euro, registrando un -1,7% in quantità ma un +4,6% in valore.
Entrambe le voci doganali che compongono la categoria hanno evidenziato una flessione a volume seppure a fronte di andamenti diversi a valore. Gli invii di prosciutti disossati (la voce comprende anche speck, coppe e culatelli) si sono fermati a quota 66.663 ton (-1,2%), ma hanno registrato un incremento a valore con un fatturato di 911,5 milioni di euro (+5,0%).
Le spedizioni di prosciutti in osso, invece, hanno evidenziato un -17,9% in quantità per 1.994 ton e un -16,1% in valore per circa 14,1 milioni di euro.
In robusta crescita le esportazioni di salami che con 47.491 ton e 567,2 milioni di euro hanno evidenziato un +7,5% in quantità e un +13,9% in valore grazie ai progressi fatti sia sui mercati UE sia sui mercati Extra UE.
Ottima crescita per mortadella e wurstel: la categoria, con invii pari a 44.352 tonnellate per un valore di circa 213,6 milioni di euro, ha messo a segno un +13,1% in quantità e +20% in valore, evidenziando la migliore performance tra i prodotti.
Molto buona la performance del prosciutto cotto, che con 23.710 ton per 201,9 milioni di euro ha chiuso il 2023 con un +6,1% in quantità e un +12,2% in valore.
In calo per le esportazioni di pancetta stagionata, che con 6.787 ton per 66,3 milioni di euro hanno registrato un -2,1% in quantità e un -0,7% a valore.
EXPORT VERSO I PAESI UE: CRESCONO GLI INVII VERSO TUTTI I PRINCIPALI PARTNER COMMERCIALI
Per quanto riguarda i mercati, nel 2023 hanno mostrato un’ottima crescita le spedizioni dei salumi verso l’UE: +8,8% per 147.831 tonnellate e +10% in valore per 1.464,2 milioni di euro. Un risultato questo che anche escludendo la voce Carni di suino salate e in salamoia, oggetto di revisione da parte di ISTAT, rimarrebbe più che buono registrando un +6,7% a volume e un +10% a valore.
All’interno della UE ha chiuso con una buona crescita l’export verso la Francia: +6% per 38.172 ton e +10,2% per circa 400 mln di euro. Il Paese si è così confermato primo mercato di destinazione a volume davanti alla Germania, rimasta al primo posto per quanto riguarda i fatturati. In robusto aumento sono risultate anche le spedizioni verso la Germania che con 35.581 ton per 400,4 mln di euro ha registrato un +5,1% in quantità e un +7,9% in valore.
Ottima la performance delle esportazioni verso il Belgio (+12,9% per 10.165 ton e +10% per 120,9 mln di euro); positivi i risultati di Austria (+2,1% per 8.022 ton e +7,7% per 81,9 mln di euro), Spagna (+8,7% in volume e +13,9% in valore) e Croazia (+3,6% per 6.544 ton e +18,4% per 26,4 milioni di euro).
Importanti, infine, gli incrementi di Polonia (+22,8% e +21,8%); Paesi Bassi (+10,2% e +10%), Romania (+28,2% e +25,5%), Malta (+31,9% in quantità e +22,9% a valore) e Danimarca (+23% e +11,7%); mentre hanno chiuso con risultato più modesto gli invii verso la Slovenia (+0,3% e +10%) e con una flessione a volume quelli verso la Svezia (-3,6% in quantità ma +1,2% a valore).
EXPORT VERSO I PAESI EXTRA UE: IN CALO USA, REGNO UNITO E CANADA, MA CRESCONO GLI ALTRI MERCATI
2023 fra luci e ombre per gli scambi con i Paesi extra UE, che con invii di salumi italiani per 59.029 ton e 693,4 milioni di euro hanno registrato un +0,3% a volume e un +6% a valore, un risultato, questo, che eliminando la voce carni di suino salate e in salamoia registrerebbe solo un lieve ritocco (+0,4% in volume e +6% in valore).
Nel corso del 2023 hanno registrato un calo a volume le esportazioni verso gli Stati Uniti, fermatesi a quota 16.844 ton (-3,8%) per un valore di 220,3 milioni di euro (+3,6%).
Hanno chiuso in flessione in quantità anche le spedizioni di salumi verso il Regno Unito (-1% in volume ma +8,2% in valore con arrivi di salumi italiani per 16.610 ton e 205,7 mln di euro), quelle verso il Canada (-1,9% in quantità ma +6% in valore) e verso la Svizzera (-1,3% in quantità ma +1,8% in valore con arrivi per 5.514 ton e 97,3 mln di euro).
Hanno mostrato, invece, una crescita gli invii verso il Libano (+48,1% quantità e +60,6% in valore), la Serbia (+10% e + 14,7%), la Repubblica Sudafricana (+42,4% in quantità e +61,2% in valore), Hong Kong (+7,2% e +15,3%), la Bosnia Erzegovina (+12,2% e +56,1%), la Norvegia (+1,3% e +1,7%) e molti altri mercati sui quali la presenza dei nostri salumi è ancora limitata. Infine, hanno chiuso in calo a volume il Brasile (-3,3% ma +2,3%) e la Federazione Russa (-1,7% in quantità per 55 ton ma +21,2% in valore per 529 mila euro) dove, dal 2014 le esportazioni sono limitate al codice 1602 a causa dell’embargo.
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