UE. Coldiretti: Ripristino natura è legge ideologica ma eliminate le misure più impattanti

ROMA – La legge sul Ripristino Natura resta un provvedimento ideologico anche se grazie al lavoro della Coldiretti con gli europarlamentari sono state eliminate le misure che avrebbero tagliato la produzione agricola made in Italy, aumentando le importazioni di cibi da Paesi extra Ue coltivati con pesticidi che da noi sono vietati da decenni.

Il tutto con effetti devastanti anche sull’assetto idrogeologico del territorio, più esposto al rischio dissesto. E’ il commento della Coldiretti in occasione del via libera del Consiglio Ue all’accordo sul nuovo regolamento, nonostante il voto negativo dell’Italia e la questione dell’Austria, il cui Governo ha nei fatti sconfessato il voto favorevole della sua ministra verde Leonore Gewessler che ha però permesso di far approvare il provvedimento.

Il testo varato rappresenta un compromesso al ribasso anche se senza dubbio migliorativo rispetto alla prima proposta della Commissione, grazie soprattutto al lavoro della Coldiretti insieme agli europarlamentari italiani che ha portato a far cadere i vincoli più illogici, come ad esempio l’abbandono del 10% delle superfici agricole e disincentivi alla manutenzione del territorio.

Restano però alcune criticità, tra cui il tema della gestione dei piani nazionali di ripristino, compresi alcuni obiettivi relativi ai terreni agricoli, assieme al ?mantenimento degli obiettivi di riumificazione delle torbiere (seppure meno rigidi rispetto alla proposta iniziale).

A livello generale la legge approvata dal Consiglio mantiene un’impostazione ideologica sbagliata che mette in contrapposizione la natura e l’agricoltore, vero custode del patrimonio ambientale. Non è allontanando gli agricoltori dalla terra – rileva la Coldiretti – che si preserva la natura, sono proprio le aziende agricole a garantire quella costante manutenzione senza la quale aumenta il rischio di dissesto e desertificazione.

 

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