BOLOGNA – Antonio Forlini è stato riconfermato oggi alla presidenza di Unaitalia, l’associazione di riferimento per il settore delle carni avicole: un comparto che conta 64mila addetti e un fatturato di 7,5 miliardi (+2,7% sul 2022) a fronte di una produzione di 1.328.600 tonnellate di carni bianche e 12,3 miliardi di uova.
Il rinnovo del mandato di presidenza per il triennio 2024-2027 è stato reso noto oggi durante l’Assemblea dei Soci Unaitalia in corso a Bologna.
Teramano, classe 1960, Forlini ha una laurea in Giurisprudenza e un master MBA alla Bocconi di Milano. Dal 1996 è dirigente del Gruppo Amadori, nel quale ha ricoperto diverse responsabilità manageriali. Nel corso dell’Assemblea è stato riconfermato alla guida del Comitato Uova di Unaitalia Ruggero Moretti, amministratore delegato di Cascina Italia spa e presidente EEPA, (European Egg Processors Association – Associazione europea dei produttori di uova).
“Ringrazio tutti i soci per la fiducia rinnovata nei miei confronti – ha detto il presidente Antonio Forlini -. Dopo 2 anni difficili caratterizzati dall’aviaria, oggi il settore gode di buona salute: nel 2023 abbiamo recuperato l’autosufficienza, ora al 105,5%, grazie a una produzione in crescita del 7,7% a volume e del 2,7 %a valore. E il primo quadrimestre 2024 vede una crescita media a volume del 6,7%. Ma lo scenario non si presenta del tutto roseo. Gli effetti del cambiamento climatico, il protrarsi del conflitto in Ucraina e l’inasprimento dello scontro in Medio Oriente hanno reso sempre più instabili gli andamenti del commercio globale.
Il settore ha davanti sfide molto complesse che vanno dai dossier europei sul benessere animale a uno sviluppo sostenibile del comparto basato su un punto di equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale. Bisogna preservare la disponibilità per i consumatori delle proteine più democratiche e facilmente accessibili, ovvero carni bianche e uova. Nel prossimo triennio lavoreremo affinché in Ue si pongano le basi per un dialogo col settore libero da ideologie e basato sulle evidenze scientifiche, augurandoci che la politica possa mettere al primo posto sicurezza e autosufficienza alimentare, garantendo una reciprocità di regolamentazione anche rispetto ai competitor internazionali”.
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