NAPOLI – Dopo una lunga e complessa trattativa, l’ANICAV e le OP del Bacino Centro Sud Italia hanno sottoscritto un Accordo per la gestione della prossima campagna di trasformazione del pomodoro.
Le parti hanno confermato l‘impianto del Contratto Quadro d’Area approvato nel 2022 e applicato anche nella campagna 2023, con la sola variazione dei parametri relativi ai difetti minori della materia prima al fine di assicurare alle industrie una maggiore qualità del pomodoro da trasformare.
Fermo restando l’autonomia contrattuale delle singole aziende in sede di sottoscrizione dei contratti di fornitura, le parti, sulla base di una serie di criteri, hanno definito un prezzo medio di riferimento pari a 150€/ton per il pomodoro tondo e 160€/ton per il pomodoro lungo e una maggiorazione di 30€/ton per il biologico.
“È prevalso il senso di responsabilità. – dichiara Marco Serafini Presidente di ANICAV – Nonostante le migliori condizioni dei costi di produzione rispetto alle passate campagne che negli altri Paesi trasformatori hanno fatto registrare riduzioni dei prezzi della materia prima, abbiamo voluto riconoscere, con grande sacrificio, alla parte agricola un prezzo medio di riferimento che rimane il più alto al mondo e che dovrà garantire alle nostre imprese un miglioramento degli già elevati standard qualitativi, che da sempre caratterizzano le nostre produzioni, e la massima attenzione in fase di raccolta, cosa sulla quale saremo intransigenti nel corso della campagna”.
ANICAV
L’ANICAV, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, nata a Napoli il 5 febbraio 1945, è la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo per numero di imprese aderenti e quantità di prodotto trasformato. Essa associa i 3/4 delle industrie di trasformazione operanti sul territorio nazionale che trasformano circa il 70% di tutto il pomodoro lavorato in Italia e la quasi totalità del pomodoro pelato intero prodotto nel mondo, con un fatturato, nel 2023, di 3,6 miliardi di euro (pari al 70% del fatturato totale del comparto italiano della trasformazione del pomodoro). Circa il 60% delle produzioni è destinato all’esportazione sia verso l’Europa (Germania, Francia, Regno Unito) che verso gli altri Paesi (USA, Giappone, Australia) facendo del pomodoro un ambasciatore dell’eccellenza del Made in Italy nel mondo.