Distruzione ricerca riso Tea. Gli scienziati (Brambilla e Fornara): Sconcerto per violenza ingiustificata, oscurantismo e pulsioni antiscientifiche

PAVIA – Il commento firmato Vittoria Brambilla e Fabio Fornara, Università Statale di Milano, dopo la distruzione della sperimentazione riso TEA in provincia di Pavia.

“Quale pena per chi venisse riconosciuto responsabile di questo scempio, chi risarcisce le perdite della ricerca e dei soldi pubblici?
Stanotte 21 giugno un gruppo di ecoterroristi ha distrutto il campo sperimentale di riso inaugurato il 13 maggio in provincia di Pavia. Questo riso detto RIS8imo è stato sviluppato con le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) all’Università Statale di Milano, con l’obiettivo di contribuire ad abbattere l’impiego di fungicidi, nell’ottica di un’agricoltura sostenibile e di qualità.
Il progetto è stato ospitato nei campi del Dott. Federico Radice Fossati a Mezzana Bigli. Il progetto del RIS8imo, concepito da Vittoria Brambilla e Fabio Fornara, aveva superato tutti i livelli di valutazione d’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente, della relativa commissione dell’ISPRA e aveva l’avvallo esplicito ed entusiasta dell’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, il Dott. Beduschi (nella foto col cappello insieme a Vittoria Brambilla). Il Presidente della Commissione Agricoltura del Senato, l’On. De Carlo (qui nella foto mentre trapianta) ha piantato con le sue mani una delle piantine, aprendo simbolicamente le porte a un’innovazione necessaria per affrontare le sfide dell’agricoltura di oggi e di domani. La Senatrice a vita e farmacologa Elena Cattaneo aveva voluto assistere di persona alla messa a dimora del RIS8imo, promuovendo l’idea di un’alleanza tra ricerca pubblica, Stato e mondo imprenditoriale, volta a costruire un futuro con meno agrofarmaci, migliore qualità e sicurezza sanitaria degli alimenti e maggiore competitività sui mercati mondiali, ma anche a tutelare un prodotto tipico fatto per valorizzare ricette caratteristiche della cucina tipica nazionale.
Come scienziati pubblici esprimiamo sconcerto e tristezza per aver subito una violenza ingiustificata, frutto di oscurantismo e pulsioni antiscientifiche.
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