Dalle terre di Davide e Golia i vini israeliani vincitori del Concorso internazionale di Città del Vino. Ecco i vini DO Giudea premiati a Roma

ROMA – Tre vini israeliani a denominazione d’origine saranno insigniti di due ori e un argento alla premiazione della XXII edizione del Concorso Enologico Internazionale Città del Vino, che avrà luogo lunedì 8 luglio, alle ore 11, in Campidoglio.

Organizzata dall’Associazione Nazionale Città del Vino con l’autorizzazione del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) e il supporto scientifico dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV), la competizione si propone di valorizzare il rapporto tra territori e produzioni vitivinicole locali premiando insieme aziende e comuni di appartenenza.

I vini israeliani vincitori, due varietà Petit Verdot e una varietà Sauvignon Blanc, sono prodotti, rispettivamente, dalle cantine Kadma, Nevo e Yaffo sui monti della Giudea, regione verde nel cuore d’Israele, sin dal tardo Neolitico dedita a una fiorente viticoltura favorita da eccellenti condizioni pedoclimatiche.

Avishai Cohen

“I premi attribuiti alla denominazione d’origine ‘Giudea’ testimoniano della professionalità e della cura per la qualità e il gusto che ci contraddistinguono – sottolinea il capo del consiglio regionale, Avishai Cohen -. Il Consiglio Regionale del Mateh Yehuda che qui rappresento è un modello di collaborazione fruttuosa tra arabi e israliani che guida il circolo degli intenditori di vino in Israele. Il mio augurio è che questi riconoscimenti espandano il circolo degli amanti del vino israeliano nel mondo”.

Dal 2020, i vini della Giudea e delle sue sottoregioni “Judean Hills” e “Judean Foothills” possono fregiarsi, unici in Israele, di denominazioni d’origine.

In rappresentanza delle aziende israeliane saranno presenti Lina Slutskin della cantina Kadma, Nevo Hazan della cantina Nevo e Stephan Celniker della cantina Yaffo, accompagnati dal capo del Consiglio regionale del Mateh Yehuda, Avishai Cohen, e dal Ministro per gli Affari Scientifici ed Economici dell’Ambasciata d’Israele in Italia, Raphael Singer, che terranno interventi di saluto, oltre a Roni Iron, Direttore del Dipartimento di Turismo del Consiglio regionale.

La regione vinicola della Giudea

Situata nel centro d’Israele tra le città di Gerusalemme e Tel Aviv, la regione vinicola della Giudea si divide in due sottoregioni: “Judean Hills”, attraversata dai rilievi montuosi orientali, e “Judean Foothills”, comprendente le colline occidentali più vicine al mar Mediterraneo.

Rocce sedimentarie di calcite e strati di marna costituiscono il pavimento roccioso della regione, ricoperto da terre rosse e rendzine.

La Giudea è stata sin dall’antichità celebrata per la coltivazione dell’uva. Secondo quanto indicato dalle ampie testimonianze storiche e archeologiche, le prime attività vitivinicole risalgono al tardo Neolitico. Riferimenti alla viticoltura dell’area sono frequenti anche nella Bibbia.

Resti dell’antica industria vitivinicola locale, distrutta nel VII con la penetrazione islamica, abbondano in tre note valli citate nella Bibbia: la valle di Ayalon, a nord-ovest, menzionata nel libro di Giosuè nel racconto della conquista d’Israele; la valle di Sorek, a sud, nominata nel libro dei Giudici nella storia di Sansone; la valle di Elah, ancor più a sud, scenografia della celebre battaglia tra il pastore Davide e il gigante Golia.

Con la fondazione dello Stato d’Israele, soprattutto dagli anni Novanta, l’attività di produzione vitivinicola è stata ripresa e ampliata e oggi si possono contare oltre 1500 ettari di filari sui monti e le valli regionali.

La Giudea beneficia di condizioni pedoclimatiche ideali per la coltivazione dell’uva da vino sia rossa che bianca. In particolare, le valli fluviali favoriscono la circolazione delle correnti montane al mattino e delle brezze marine di pomeriggio. L’inverno, relativamente fresco e piovoso, pone le condizioni per la stagione vegetativa, e l’elevata escursione termica diurna contribuisce al rallentamento della maturazione e al mantenimento della giusta acidità dei frutti. Le viti sono coltivate su terrazzamenti lungo i pendii delle colline e nei letti asciutti dei torrenti (uadi).

I vini della Bibbia

Nella regione è in cantiere il progetto “Wines of The Bible”, promosso da Iter Vitis, itinerario culturale del Consiglio d’Europa, cui il Ministero del Turismo israeliano si è associato nel 2023.

Si tratta di un percorso enogastronomico d’eccellenza attraverso cantine ebraiche ed arabe e siti naturali e archeologici di Judean Hills che ambisce a valorizzare il significato del vino nell’identità mediterranea nonché il suo ruolo di promozione del dialogo interculturale.

Dal 2020 alla regione Giudea è stato conferito il titolo di prima denominazione ufficiale di vino in Israele

I vini vincitori

Medaglia d’oro – Cantina Kadma, varietà Petit Verdot dei monti della Giudea, 2021

Lina Slutskin – Cantina Kadma

Ottenuto al 100% da uve Petit Verdot, questo vino si caratterizza per una fermentazione lenta e fredda per 4 mesi e un invecchiamento in botti di rovere francese per 14 mesi. Il colore è rosso profondo con riflessi violacei. Ha un aroma di fiori scuri, spezie delicate e terra con note legnose di rovere. Il gusto è pieno e fresco con un’accentuata presenza di frutti neri e tannini. Finale armonico e persistente.

Cantina Kadma

Fondata nel 2010, l’azienda vinicola Kadma si trova nel Moshav Kfar Uriah, a metà strada tra Gerusalemme e Tel Aviv. L’azienda, a conduzione familiare, ricorre ad antiche tecniche di produzione regionali e si distingue, in particolare, per la fermentazione in grandi botti in terracotta provenienti dalla Georgia, paese d’origine della proprietaria Lina Slutskin. Queste ultime, prodotte da artigiani custodi della plurimillenaria tradizione, conferiscono sapori e aromi unici ai vini della cantina, che hanno vinto numerosi premi in concorsi enologici nazionali e internazionali. L’azienda è stata fondata a seguito di un’attenta ricerca su numerosi siti di produzione nel mondo, in collaborazione con il professor Amos Hadas, autore di “Vite e vino nell’archeologia dell’antico Israele” e dietro consulenza del dottor Arkadi Papikian, tra i migliori produttori di vino in Israele. Il vigneto cresce su roccia calcarea sulla sponda meridionale del fiume Nahal Harel e lungo lo sperone del vicino uadi sono presenti antichi frantoi.

Medaglia d’oro – Cantina Nevo, varietà Petit Verdot dei monti della Giudea, 2021

Nevo Hazan – Cantina Nevo

Composto al 100% da uve Petit Verdot, questo vino invecchia per 23 mesi in botti di rovere francese Grand Reserve da 300 litri. L’utilizzo di botti di questo tipo conferisce un aroma studiato e un gusto di legno pregiato. Particolarmente ricco di tannini, ha un sapore intenso, fruttato e floreale, con note di frutti neri e di erbaceo. Il colore è rosso rubino, profondo e brillante. Ha una consistenza morbida e rotonda con un finale lungo e piacevole e un lungo potenziale di invecchiamento.

Cantina Nevo

Fondata nel 2002, l’azienda vinicola Nevo è ubicata nel moshav Mata, nel cuore d’Israele, in un’area montuosa ideale per la coltivazione della vite, caratterizzata da ampia insolazione e notti fresche, adeguate precipitazioni e terreni ricchi di minerali. L’azienda, a conduzione familiare, è specializzata nella produzione di vini rossi kosher (Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot, altro) in serie limitate (per un totale di circa 14.000 bottiglie all’anno). I vini sono invecchiati in botti di rovere francesi accuratamente selezionate e alcune annate, in particolare, sono invecchiate in due botti differenti, di un certo tipo per i primi due anni e di un secondo tipo per i tre successivi. Tra i prodotti più apprezzati della cantina figurano particolari vini monovitigno realizzati con varietà d’uva generalmente usate per miscele.

Medaglia d’argento – Cantina Yaffa, varietà Sauvignon Blanc dei monti della Giudea, 2023

Stephan Celniker – Cantina Yaffo

Ottenuto da uve coltivate nel moshav Mata sui monti della Giudea, questo vino è sottoposto a una lenta fermentazione a freddo al fine di preservare gli aromi unici della varietà impiegata. Rinfrescante e frizzante, ha un gusto fruttato, adatto a piatti leggeri come pesce e affettati.

Cantina Yaffo

La cantina Yaffo (Giaffa) nasce dalla storia d’amore tra uno studente israeliano in Francia, Moshe, e una giovane alsaziana figlia di viticoltori, Anne. Erano gli anni ‘70 e Moshe, ospite della famiglia di Anne, s’innamorò profondamente della ragazza, con cui mise su famiglia, e della passione alsaziana per la produzione di vino. Nel 1998, quando la tradizione vitivinicola israeliana andava consolidandosi, la coppia decise di dedicarsi a questa produzione aprendo una piccola cantina a Giaffa, in Israele, cui diedero il nome della stessa città. Quest’ultima crebbe in fretta, rendendo presto necessaria una soluzione alternativa. Nel 2006, dopo uno spostamento temporaneo a Tel Aviv, Moshe ed Anna hanno coronato il sogno di trasferire l’azienda nella valle di Elah. Enologo capo è Stephan, loro figlio, laureato in agronomia all’Università Ebraica e con una ricca esperienza in materia vitivinicola accumulata anche attraverso soggiorni di studio a Bordeaux e in Sud Africa.

IMMAGINI FOTOGRAFICHE DI: YAKIR YAHISH

 

 

 

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