Allevatori Emilia-Romagna: il comparto zootecnico regionale vale il 52,69% della Plv agricola

FUNO DI ARGELATO (BO) – “I successi che avete ottenuto in questi ultimi anni premiano la vostra lungimiranza e il vostro coraggio e testimoniano che il settore zootecnico emiliano-romagnolo è un grande valore per tutti e come tale deve essere considerato”. Così l’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Alessio Mammi, intervenuto all’annuale assemblea di ARAER (Associazione Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna), svoltasi il 5 luglio scorso presso la sede del CAI (Consorzi Agrari d’Italia) a San Giorgio di Piano, in provincia di Bologna.

Un apprezzamento ancor più gratificante se pensiamo agli eventi che hanno caratterizzato questi ultimi anni: pandemia, guerre, speculazioni finanziarie, effetti dei cambiamenti climatici con la siccità e la devastante alluvione che nel maggio dello scorso anno ha colpito la Romagna.

“Un periodo storico terribile – ha sottolineato Mammi – che però ha visto il comparto zootecnico emiliano-romagnolo compatto e resiliente, capace di produrre il 52,69% della Plv (produzione lorda vendibile) agricola pari a una cifra che nel 2023 ha superato 2,8 miliardi di euro, in leggera flessione rispetto all’anno precedente a causa dell’alluvione. In questi ultimi anni l’export regionale dei prodotti derivanti dal latte, dalla carne e/o a base di carne, esclusi quindi quelli trasformati, ha raggiunto in valore quasi 3 miliardi di euro: l’export agroalimentare emiliano-romagnolo nella sua totalità ammonta a 9,7 miliardi di euro”.

Legittimamente soddisfatto il presidente di ARAER, Maurizio Garlappi, per le positive e incoraggianti parole dell’assessore che nel suo intervento ha sottolineato l’impegno della Regione, peraltro mai venuto meno in questi anni, a sostenere con risorse importanti il comparto per favorire “gli investimenti, il benessere animale, la biosicurezza, la qualità degli allevamenti, il ricambio generazionale: proprio oggi (5 luglio ndr) – ha annunciato Mammi – usciranno 27 bandi messi a punto dalla Regione nell’ambito della programmazione dello sviluppo rurale 2023-2027 per un totale di circa 344 milioni di euro che riguarderanno in parte anche il settore zootecnico”.

“Nonostante l’incertezza dei tempi che stiamo vivendo – ha affermato il presidente Garlappi – sappiamo che la professionalità degli allevatori trova nelle Istituzioni locali come la Regione un supporto molto importante. È vero, veniamo da anni drammatici e il 2023 non è stato da meno con la devastazione di un ampio territorio della Romagna flagellata dall’alluvione e dalle frane, una catastrofe davanti alla quale il Sistema allevatori emiliano-romagnolo non è rimasto insensibile aderendo con slancio ed entusiasmo all’iniziativa promossa da ARAER con il patrocinio della Regione per raccogliere fieno, paglia e mangime da recapitare agli associati rimasti isolati a causa delle frane che diversamente non avrebbero saputo come alimentare il loro bestiame. I numeri definitivi lo confermano:  abbiamo raccolto e consegnato, anche con l’ausilio di elicotteri, quasi 12mila quintali di fieno e paglia e più di 1 tonnellata di mangime a cui si aggiungono numerose donazioni a testimonianza di una straordinaria gara di solidarietà”.

Ma per ARAER il 2023 porta in dote altri risultati molto positivi, a iniziare dall’attività del laboratorio di analisi situato nella sede dell’associazione di Reggio Emilia dove nel corso dell’anno passato sono stati analizzati 1.538.535 campioni per la ricerca di diverse patologie.  “Grazie ai recenti investimenti in macchine e strumenti tecnologicamente innovativi e al lavoro di personale altamente qualificato – ha spiegato Garlappi – le analisi non hanno riguardato solamente i campioni provenienti da tutte le province della regione ma anche quelli in arrivo dalla Toscana, dall’Abruzzo, dall’Umbria e in parte anche da alcune regioni meridionali.  Questa intensa attività, che garantisce risultati sempre affidabili e in tempi rapidi, contribuisce in maniera molto significativa a percorrere la strada della riduzione del farmaco esattamente come richiedono le normative europee. Sempre durante il 2023 abbiamo organizzato incontri formativi e informativi avvalendoci della preziosa collaborazione di Dinamica, ente di formazione regionale, dedicati alla fecondazione artificiale, alla mungitura, alla prevenzione della mascalcia, al benessere e alla sanità animale sviluppando e consolidando un ottimo rapporto di collaborazione con gli Ordini dei veterinari provinciali: gli allevatori, con la loro numerosa partecipazione, hanno apprezzato queste iniziative e lo dimostra anche il numero di deleghe che ARAER ha ricevuto per la gestione dell’anagrafe in Banca dati nazionale: quasi 7.000 mandati provenienti  da allevamenti bovini, ovini, suini ed equini, a cui si unisce la fornitura di oltre 190mila marche auricolari”.

All’assemblea ha partecipato anche il direttore generale di AIA (Associazione Italiana Allevatori), Mauro Donda, che nel suo intervento ha ricordato il ruolo di riferimento ricoperto da ARAER sia livello nazionale che sui tavoli istituzionali, focalizzando l’attenzione sull’importanza della comunicazione “perché spesso, purtroppo – ha affermato – la politica non conosce bene il nostro lavoro ed è una lacuna che solo il nostro settore può colmare con un’informazione chiara e puntuale”.

In platea erano presenti anche il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria, e il direttore del Servizio zootecnico della Regione, Renzo Armuzzi,  ai quali il presidente Maurizio Garlappi ha rivolto un ringraziamento per il costante supporto e interessamento alle attività di ARAER.

“Il 2024 è partito e sta proseguendo all’insegna della continuità – ha concluso Garlappi – rispetto alla nostra attività tecnica per il costante miglioramento professionale dei nostri associati. Tutto questo però non ci mette al riparo dagli attacchi che da troppo tempo ormai arrivano al nostro settore in una sorta di guerra ideologica che vorrebbe annientare il mondo zootecnico colpevole, a detta delle lobby ambientaliste, di essere il maggior inquinatore del pianeta. Sappiamo che non è così perché ce lo dicono  dati scientifici seri e validati. Il Rapporto Ispra riferito al 2022 certifica che il settore agricolo rappresenta il 7,4% delle emissioni nazionali di gas serra con la zootecnia che incide solamente per il 3,48%. Questo però non basta. Dobbiamo comunicare, far sapere correttamente cosa fanno gli allevatori, come producono, cosa tutelano sia a livello ambientale che culturale. Questo è e deve essere un impegno che ARAER ha già avviato e che continuerà a curare per il bene del mondo che rappresenta: come ha sottolineato l’assessore Mammi, la zootecnia è un valore economico, ambientale sociale e culturale che va tutelato”.

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