RIETI – Dal 19 al 21 luglio torna la Festa della Mietitura a Tularù, per la sua decima edizione. Un gesto pratico come la raccolta del grano a mano con “Lu Sericchiu”, che ha rappresentato un cardine nell’economia e nella vita sociale del reatino, torna ad esercitare il proprio potenziale di collante sociale e culturale e lo fa per il decimo anno consecutivo, insieme alla rete territoriale che in questi anni si è consolidata intorno a pratiche di cura e rigenerazione rurale come questa.
La Festa della Mietitura a Tularù è un evento speciale che convoglia sulla montagna di Cittaducale (Rieti) persone di tutte le provenienze geografiche unite dalla passione per la cura della terra e per i suoi prodotti.
In questi 10 anni la Festa della Mietitura ha rappresentato un momento di unione e collaborazione tra le realtà più interessanti del panorama rurale reatino e non solo.
Sono molte le realtà che lungo le dieci edizioni della festa hanno contribuito alla costruzione dei vari eventi ospitati: ONG impegnate a livello nazionale e internazionale sul tema della sovranità alimentare come “Crocevia” e “Deafal”; “Rete Semi Rurali”, che si dedica alla conservazione e diffusione di semi; “Slow Food Italia” o associazioni locali come l’associazione turistica “Civita Ducalis”, la “Biblioteca Verde di Rocca Sinibalda” o la “Cooperativa dei Grani Antichi del Reatino”, impegnate nella rigenerazione del territorio attraverso pratiche agricole dirette e attività culturali per coinvolgere sempre più persone intorno al tema della tutela del territorio.
Ma in cosa consiste la festa della mietitura? Nei campi in montagna di Tularù si coltivano semenze di grano Rieti, un grano locale e tradizionale, le cui spighe vengono poi raccolte a mano durante la tre giorni di luglio. A farlo sono i volontari guidati da esperti Maestri Mietitori che spiegano l’antica arte della mietitura.
Muniti di falcetti, i volontari trascorrono la mattina nei campi, tutti insieme per raccogliere quel grano che trasformato in farina sarà la base per i prodotti da forno di Tularù (pane, pizza, biscotti) e di altri artigiani di Rieti e Roma che utilizzano da anni questi grani per produrre pane e pasta.
Ai mietitori viene offerto “il pranzo del contadino” per assaporare tutti quei gusti genuini a cui loro stessi hanno dato un prezioso contributo.
La Festa della Mietitura è anche una Festa, un’occasione culturale, artistica e di svago.
Il programma è ricco di eventi: si parte il venerdì alle 18.00 con un laboratorio di canto tradizionale della mietitura e dei canti a braccio con Patrizia Fabbi degli “Amici del Saltarello”; la presentazione del film internazionale, “Foragers” di Jumana Manna, per proseguire con una serata di ascolto dei rapaci notturni condotti dall’ornitologo Maurizio Sterpi.
Per la cena, a partire dalle 20.00 Giro pizza agricolo a base delle farine e dei prodotti agricoli di Tularù.
Sabato la giornata inizia presto, già dalle 7.00 tutti pronti per andare a mietere in campo. Il risveglio, sarà condotto sempre dall’ornitologo Sterpi che ci guiderà all’ascolto dei suoni del mattino e poi tutti in campo, con i Maestri Mietitori per imparare l’antica arte della raccolta manuale. In campo momenti conviviali e canti della tradizione.
La giornata prosegue con un convegno pomeridiano, a partire dalle 15.00, “da contadin* a contadin* e …oltre” che vede coinvolte diverse realtà associative e agricole del Lazio e le botteghe di Roma, Rieti e Terni che commerciano i prodotti delle filiere etiche del territorio.
Il convegno è organizzato da “Crocevia”.
Dalle 17.00, con il fresco, si inizia a far festa, si aprono le porte di “Scambiamento” con Bacini, un momento di musica e scambio/baratto di abbigliamento, in cui le persone possono portare capi da donare, prenderne altri o semplicemente travestirsi per il tempo della festa. In contemporanea, l’artista Andrea Lo Giudice condurrà un wall painting collettivo che rimarrà come dono a Tularù.
In serata la festa continua con il concerto dei “Cambarisu”, musiche e percussioni brasiliane e a seguire il dj set di “Mondomà”, tutto da ballare.
A pranzo e a cena saranno aperti gli stand di cibo di Tularù, in cui sarà possibile mangiare sia piatti di carne che vegetariani e vegani, bere vini naturali e birre artigianali, o semplicemente spizzicare qualcosa al bar di Tularù. I punti di ristoro sono aperti tutto il
giorno sia sabato che domenica.
Domenica, alle 7.00 si tornerà in campo per concludere la raccolta del grano, ma la giornata sarà ricca anche di altri incontri e attività.
Dalle 9.00 e per tutto il giorno aprirà un piccolo mercato agricolo, mentre dalle 11.00 si inizierà con la sezione PANE e LIBRI della Festa: una panificata collettiva aperta a tutti condotta da diversi forni italiani; La Laboratoria per adulti e bambini “Alice Capovolta” con Margherita Ferracuti e Elena Fratini e la presentazione del libro: “Perchè fermare i nuovi OGM?” di Stefano Mori.
Alle 12.00 l’associazione Civita Ducalis ci condurrà in un laboratorio di cucina tradizionale in cui si faranno le Sagne alla Molinara, tipiche del territorio di Cittaducale.
Ma la domenica è anche una giornata ricca di appuntamenti per i bambini. Dalla mattina sarà presente il Ludobus “Edugioca” con giochi in legno riciclato della tradizione di tutto il mondo; lo staff della Scuola Natura di Tularù, proporrà già da sabato, diversi laboratori a titolo gratuito e alle 15.00 uno spettacolo di teatro clownerie di Sara Micol Natoli “Il circo delle Api”.
A Tularù è inoltre presente il primo TREE NEST della provincia, uno spazio gioco e relax sospeso tra le fronde degli alberi, per godere dello spazio aperto e del fresco completamente immersi tra gli alberi. Un’esperienza veramente magica e aperta a tutti.
Gli eventi a Tularù sono completamente plastic free, vengono quindi usate stoviglie, piatti e bicchieri NON IN PLASTICA. Per fare questo a Tularù viene chiesta la collaborazione di tutti, con un punto per il lavaggio delle stoviglie e conservando il proprio bicchiere in una borsina che verrà fornita a inizio giornata.
La Festa della Mietitura è un evento per tutta la famiglia, un’occasione unica per vivere all’aria aperta imparando dalla tradizione contadina. La partecipazione agli eventi è del tutto gratuita. Si pagano solo cibo e bevande (i mietitori volontari hanno il pranzo offerto) e un piccolo contributo per chi desidera soggiornare in tenda o in camper.
Per la tre giorni è possibile campeggiare sia con la tenda propria che richiedendo delle tende a noleggio.
Per consentire agli organizzatori di pianificare al meglio l’ospitalità è richiesta una prenotazione (gratuita) attraverso la compilazione di un form sul sito tularu.it dove è illustrato anche il programma in dettaglio delle tre giornate.