FIRENZE – Passerà alla storia come un anno di transizione, il 2024, in materia di adempimenti fiscali, questo a causa degli effetti della riforma che sta riscrivendo l’ordinamento tributario anche sul piano delle scadenze che coinvolgono direttamente i contribuenti, soprattutto i titolari di Partita Iva.
Nel corso di quest’anno, infatti, l’esecutivo è già intervenuto ben due volte modificando il calendario degli adempimenti dichiarativi e dei relativi versamenti d’imposta, prima con
il d.lgs 1/2024 (c.d. Decreto Adempimenti) anticipando la scadenza per la presentazione
del modello redditi 2024 al 30 settembre e successivamente con il d.lgs 13/2024, che al fine di garantire la compatibilità con l’adesione al Concordato Preventivo Biennale (CPB), ha
prorogato la scadenza per la presentazione del modello redditi al 15 ottobre 2024.
Non pago di aver stravolto in corso d’opera lo scadenzario fiscale, il governo è pronto a modificarlo di nuovo con un decreto legislativo di prossima pubblicazione che andrà ad in
tervenire soprattutto in materia di scadenze relative ai ver
samenti IRPEF e addizionali.
Come è noto, la scadenza ordinaria per il versamento del saldo e del primo acconto IRPEF
2024 è prevista per il 30 giugno, questa regola valida per la generalità dei contribuenti è stata modificata dall’art 37 del d.lgs. 13/2024 per i soggetti che aderiscono al CPB e più in generale per i soggetti sottoposti agli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA), per i quali la scadenza del versamento era stata prorogata dalla sopramenzionata norma al 31 luglio senza possibilità di deroghe oltre quella data nemmeno con pagamento della maggiorazione
del 0,40%.
Il nuovo decreto introduce per questi soggetti una nuova finestra per adempiere al versamento delle imposte, con fermando la data del 31 luglio per i versamenti senza maggio razione e prevedendo il nuovo termine del 30 agosto per adempiere con una maggiorazione dello 0,40%.
È importante sottolineare che sono due le categorie di imprese agricole interessate da que
sto slittamento, la prima categoria interessata è costituita da imprese che svolgono attività agricole produttive di reddito di impresa determinato forfetariamente e che dichiarano i
redditi nel quadro RD del modello Redditi (ad esempio, agriturismo, enoturismo, fornitura
di servizi), per questo tipo di attività sono infatti stati approvati degli appositi ISA che però
non vengono applicati dalle imprese che determinano il reddito derivate dalle stesse attività forfettariamente.
L’altra categoria di imprese agricole interessate dallo slittamento dei versamenti è costituita da quelle imprese che svolgono attività produttive di redditi d’impresa determinati
con metodo analitico e che presentano regolarmente gli ISA.
Sono dunque escluse dalla proroga le imprese che svolgono esclusivamente attività
produttive di reddito agrario determinato catastalmente ai sensi dell’art 32 del TUIR.
Le altre novità in materia di adempimenti previste dal decreto prevedono lo slittamento
dal 15 al 31 ottobre della scadenza per la presentazione del Modelli Redditi, IRAP e ISA
2024, la posticipazione dal 1° al 15 aprile come prima data utile a partire dal 2025 per la presentazione della dichiarazione dei redditi e la revisione del termine per la presentazione delle Certificazioni Uniche dei redditi che derivano da prestazioni di lavoro autonomo e dei
professionisti stabilendo che siano presentate a partire dal 2025 entro il 31 marzo dell’an
no successivo a quello di riferimento.
FONTE Dimensione Agricoltura – Luglio – Agosto 2024