ROMA – “Questi dati rappresentano un successo per il Sistema Italia, una testimonianza della forza e della qualità dei nostri prodotti nel mondo. L’azione del Governo Meloni, sin dal primo momento rivolta a tutelare le nostre eccellenze e le nostre aziende, sta dando i suoi frutti. Continueremo a rafforzare la presenza del nostro agroalimentare all’estero, consapevoli che il Made in Italy rappresenta un traino fondamentale per la crescita delle esportazioni”.
Così il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida commenta i dati del Rapporto 2023 sul commercio estero dei prodotti agroalimentari, giunto alla sua 32a edizione, realizzato dal CREA Politiche e Bioeconomia.
Nel 2023 l’agroalimentare segna nuovi record per gli scambi con l’estero dell’Italia. In particolare, l’export agroalimentare cresce del 6,6% rispetto al 2022, raggiungendo il record di 63,1 miliardi di euro (nel 2018 non superava i 42 miliardi di euro). Primato anche per le importazioni che raggiungono i 64,7 miliardi di euro, con un aumento del 4,1% rispetto al 2022. Tali andamenti producono nel 2023 un miglioramento della bilancia agroalimentare.
Ottima la performance per le esportazioni del Made in Italy agroalimentare, con una crescita dell’8% nel 2023, superiore a quella dell’agroalimentare nel complesso. A trainare tale andamento sono sia i prodotti agricoli sia quelli trasformati.
Nel 2023 l’incremento in valore delle esportazioni agroalimentari italiane riguarda quasi tutti i principali mercati e prodotti. Crescono in valore e in quantità le vendite all’estero di carni preparate e formaggi, primi fra tutti Grana Padano e Parmigiano Reggiano (+8,3% in valore e +6,1% in quantità). Per le importazioni l’andamento è più diversificato: dopo il netto incremento generalizzato dello scorso anno, complice l’aumento dei prezzi internazionali delle commodities, nel 2023 l’import di prodotti come olio di semi, caffè greggio e mais, si riduce in valore e in quantità.
Anche nel 2023 l’andamento dei prezzi internazionali produce un disallineamento tra l’andamento dei valori e quello delle quantità, ma più contenuto rispetto al 2022.
Nel corso del 2023 l’import mostra una progressiva attenuazione della crescita tendenziale, fino a una contrazione negli ultimi mesi dell’anno, mentre l’export rimane sempre su valori positivi. Ciò determina, soprattutto nel secondo semestre, un netto miglioramento della bilancia agroalimentare, il cui disavanzo nel 2023 si attesta a 1,64 miliardi di euro, riducendosi di 1,34 miliardi rispetto all’anno precedente.
L’export del Made in Italy agroalimentare – cioè dei prodotti ad alto valore aggiunto riconosciuti all’estero come tipici del nostro Paese – supera i 46 miliardi di euro nel 2023. È in crescita dell’8% rispetto al 2022, facendo meglio dell’agroalimentare nel complesso. A tale risultato contribuiscono sia i prodotti trasformati (come prodotti da forno e formaggi), sia i prodotti agricoli, come quelli orticoli (+20% in valore).
L’area dell’UE27 concentra il 59,4% esportazioni agroalimentari dell’Italia e il 70,5% delle importazioni, quote in aumento rispetto al 2022. Si riduce l’incidenza del mercato asiatico, dopo gli incrementi degli ultimi anni, con un calo dell’import dall’Indonesia e dalla Cina rispettivamente del 16% e del 21,5%. Tali dinamiche possono essere in parte ricondotte alla crisi che sta interessando il Mar Rosso a partire dagli ultimi mesi del 2023.
Cresce di circa il 10% l’export verso Germania e Francia, primi due mercati di destinazione per l’agroalimentare italiano. Come pure rilevante è l’aumento in valore delle vendite verso il Regno Unito (+7,8%), mentre risulta più contenuto quello verso gli Stati Uniti (+2%).
I dati dei primi tre mesi 2024 confermano l’andamento riscontrato nell’ultima parte del 2023, evidenziando un ulteriore aumento delle esportazioni (+6,7% rispetto al primo trimestre 2023) a fronte di un calo delle importazioni (-2,5%). Tali dinamiche producono un miglioramento della bilancia agroalimentare, che risulta positiva nel primo trimestre. Le esportazioni di conserve di pomodoro e pelati crescono, in valore e quantità, di oltre il 10% rispetto al primo trimestre 2023. In generale, tutti i principali prodotti di esportazione segnano aumenti del valore e dei volumi venduti all’estero.
“ Sono numeri, questi del trentaduesimo Rapporto CREA Politiche e Bioeconomia, che raccontano molto della nostra competitività sui mercati internazionali– conclude il presidente CREA, prof Andrea Rocchi – e dell’attrattività che il modello alimentare italiano, fatto di qualità, cultura, tradizione e cura, esercita sul consumatore globale. In questo quadro, innovazione e ricerca, sono strategici per mantenere al passo con i tempi identità e leadership del made in Italy agroalimentare.”