ROMA – «La cooperazione è elemento fondamentale per l’agricoltura e la pesca italiane. Le cooperative sono le uniche imprese in cui gli imprenditori agricoli partecipano ed esercitano un controllo democratico sulla gestione». Lo ha detto Angelo Petruzzella, vice presidente vicario di Legacoop Agroalimentare intervenuto al convegno organizzato dal Pd dal titolo “Con l’agricoltura, verso il futuro”.
Cooperative esempio di tutela della legalità e partecipazione democratica: non sono strumenti di malaffare. «Sono le cooperative le uniche imprese che possono trasferire ai propri soci il valore aggiunto della trasformazione. Ed è proprio la partecipazione democratica dei soci, il loro controllo sulla gestione che fa delle cooperative dei veri e propri presidi di legalità soprattutto nel rispetto e salvaguardia dei diritti di chi ci lavora, tra l’altro quasi sempre soci della stessa cooperativa», ha continuato Petruzzella. «Sono queste le cooperative che promuoviamo e che vogliamo rappresentare, salvaguardando i valori che sono alla base del modello cooperativo e difendendole da chi vuol farne degli strumenti di malaffare».
Nome per incentivare aggregazione e cooperative. «Un mondo, quello cooperativo, che riesce a sviluppare importanti azioni di valorizzazione dei prodotti dei soci sul mercato, che promuove azioni per favorire l’innovazione nella conduzione delle aziende agricole associate affrontando concretamente la sfida della transizione verso la sostenibilità e la digitalizzazione. Sfide che le cooperative possono affrontare meglio per le dimensioni che riescono a raggiungere», ha evidenziato Petruzzella. Ecco perché «sollecitiamo azioni concrete, un quadro normativo che favorisca realmente l’aggregazione e le forme cooperativistiche oltre a integrazioni di filiera che devono creare le condizioni per includere la gdo».
Processo di ricomposizione fondiaria. Petruzzella ha evidenziato inoltre come «una storica debolezza strutturale delle nostre aziende agricole legata alla ridotta dimensione media determina un permanente, anche se lento, processo di ricomposizione fondiaria che in assenza di un preciso quadro normativo regolatore e strumenti incentivanti efficaci, da una parte non lo favorisce nel suo utile e legittimo obiettivo di ampliare la dimensione aziendale, ma anche in quello di contrastare l’abbandono dei terreni e favorire il ricambio generazionale». Ma, dall’altra, invece, «non contrasta pericolosi fenomeni in atto di “accaparramento”, di superfici agricole e imbarcazioni da pesca, finalizzate a forme di agricoltura e itticoltura spesso guidate da logiche di sfruttamento non sostenibili dei terreni e del mare che un tempo veniva definita “economia di rapina”.
Ricerca e costi di produzione, due temi da non sottovalutare. Agricoltura e itticoltura moderne come quelle italiane «non possono fare a meno del supporto della ricerca e dell’innovazione , soprattutto di quella genetica». E allo stesso tempo «va affrontato con decisione lo storico svantaggio competitivo legato al costo dell’energia aggravato in questi ultimi anni dalle vicende internazionali».
Sei punti per l’agricoltura e la pesca. Nel suo intervento il vice presidente vicario di Legacoop Agroalimentare ha chiesto al Pd di lavorare per «un piano nazionale di investimenti per l’ampliamento delle superfici irrigue, un piano di valorizzazione dei boschi e delle foreste, e forte sostegno allo sforzo, ai sacrifici, che le imprese di pesca stanno sostenendo per raggiungere uno sfruttamento sostenibile delle risorse del mare, ma anche per la sua difesa dagli inquinamenti». Oltre ad adoperarsi per «rimuovere tutti gli ostacoli normativi e burocratici che impediscono il decollo di una moderna e efficiente acquacoltura sostenibile» e dare vita ad un «piano per la rigenerazione della fertilità dei terreni agricoli e contrastare i fenomeni di desertificazione, e infine, una valutazione sull’efficacia degli attuali strumenti di sostegno all’accesso alla terra o di ricomposizione fondiaria».
I numeri della cooperazione. Il sistema cooperativo aggrega gran parte delle aziende agricole italiane. Le sole cooperative associate all’Alleanza delle Cooperative Italiane – Settore Agroalimentare sono oltre 5mila e sviluppano un fatturato complessivo è di 34,2 miliardi di euro, il 24% del valore della produzione agroalimentare italiana. Nel settore pesca invece le cooperative aderenti all’Alleanza delle Cooperative Italiane sono oltre 1.500 con più di 20mila soci, e rappresentano l’80% della base produttiva nazionale e un fatturato di oltre 1 miliardo di euro.