ROMA – Va nominato, con urgenza, un Commissario straordinario nazionale per contrastare, una volta per tutte, il diffondersi della Xylella, problema ormai atavico contro cui la Puglia combatte da undici anni e che, oggi, interessa anche piante di mandorlo, vite e frutteti, colpite della sottospecie fastidiosa in agro di Triggiano.
Ѐ questo l’appello che torna a rivolgere il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, affidando a una lettera il resoconto della situazione al Sud e le richieste non più prorogabili per il settore.
“La designazione del Commissario è ormai essenziale -scrive Fini-. Come già sollecitato, serve una figura che coordini e monitori tutte le azioni necessarie al contrasto nei territori non indenni dall’epidemia e adottare provvedimenti con carattere di urgenza, per eradicare e prevenire la diffusione della fitopatia e i suoi rischi sul sistema economico e ambientale territoriale, come per eradicare l’emergenza nelle aree già coinvolte”.
Inoltre, appena rientrato da sopralluoghi in Salento, Fini sollecita di nuovo il ministro su una nuova convocazione del Tavolo per l’attuazione, ancora fermo a una riunione di quattro anni fa. “Il Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia -spiega Fini- ha rappresentato una prima vera organica risposta al problema, tuttavia, la sua implementazione ancora sconta notevoli ritardi. Perché faccia davvero da raccordo tra le amministrazioni responsabili degli interventi e le esigenze dei produttori, è necessario -ha aggiunto- capire lo stato di avanzamento e le strategie ora più utili”.
Mentre, dunque, la Xylella continua a minacciare l’olivicoltura nazionale, con la sottospecie pauca, responsabile del noto disseccamento rapido dell’olivo con perdita di milioni di piante in Puglia, “si attende ancora la sottoscrizione da parte del Masaf della dichiarazione di eccezionalità dei danni causati dalla fastidiosa per l’annualità 2022 -ricorda Fini-. A questo punto, poi, è inderogabile una misura specifica e snella che garantisca sostegni all’espianto delle piante disseccate. La sensazione degli agricoltori -conclude Fini nella lettera al ministro Lollobrigida- è di essere stati abbandonati, nell’impossibilità di continuare a fare agricoltura, come di avere accesso alle misure nazionali già previste per l’emergenza o di poter beneficiare appieno della Pac”.