ROMA – Agea, nel rispetto delle proprie attività istituzionali, ha implementato il sistema tecnico di accompagnamento alla presentazione delle domande attraverso la costruzione del fascicolo aziendale, con un percorso – ormai da mesi – condiviso con le organizzazioni degli agricoltori.
Dopo alcuni problemi tecnici iniziali, la situazione si è normalizzata e purtroppo le statistiche che quotidianamente vengono rilevate, mostrano livelli di performance diversificati: ci sono CAA (centri di assistenza agricola) che raggiungono il 100% delle performance e CAA che rimangono prossimi allo zero. È questa la fotografia che testimonia difficoltà non solo organizzative ma anche gestionali da imputare agli stessi CAA.
È cronaca quotidiana ricevere attacchi e contestazioni privi di fondamento ma Agea, nella gestione delle proprie attività istituzionali sia in termini di Organismo di Pagamento sia per quanto riguarda le attività di Coordinamento, fa riferimento a dati precisi e validati che riportano statistiche di fascicoli aziendali e domande presentate nel SIAN con percentuali delle lavorazioni concluse al 27 luglio. Alla scadenza stabilita dall’UE del 31 luglio, raggiungeranno l’85%.
Rimarrà pertanto il 15%, dovuto alla scarsa organizzazione interna e gestionale di alcuni CAA: si ricorda però, sottolinea Agea, che sarà possibile concludere le procedure ad oggi ancora in fase di ultimazione grazie a un ulteriore lasso di tempo, fino al 30 agosto.
Dovere di cronaca vuole evidenziare che non è vero che la penalizzazione maggiore sarà per le aziende agricole, né che riceveranno i premi spettanti con tanti mesi di ritardo, quanti sono quelli di proroga perché AGEA pagherà gli anticipi della domanda 2024 a partire dal 16 ottobre 2024, come lo scorso anno 2023, e regolarmente i saldi a partire dal 1° dicembre 2024.
Questa la risposta di AGEA a quanto riportato nell’articolo “Agea: ogni anno che passa, la gestione delle domande di aiuto peggiora” della testata Occhioviterbese.it del 26 luglio us, per evitare, si sottolinea, allarmismi inutili e strumentalizzazioni gratuite. Tutti i CAA devono organizzarsi sul modello della Pubblica Amministrazione avendo infatti ricevuto una delega per le rispettive attività da parte degli Organismi Pagatori. Contesto questo che, ancora oggi, viene poco compreso da parte degli stessi operatori CAA.