SALERNO – L’estate 2024 continua a mietere record negativi per le ondate di calore e la siccità, che stanno mettendo in ginocchio molte aree agricole nel CentroSud d’Italia (le più recenti riduzioni nel servizio irriguo si segnalano in Lazio e nelle Marche); ma c’è un Meridione, che si conferma in controtendenza, grazie alla lungimiranza di investimenti sull’ottimizzazione delle risorse e sulla realizzazione di invasi per l’accumulo d’acqua, connessi alla produzione di energie rinnovabili: è quanto avviene nella salernitana Piana del Sele, una delle zone più fertili d’Europa, dove ogni giorno sono idricamente servite, senza alcuna sofferenza, oltre 11.000 aziende agricole.
“E’ un’eccellenza nazionale, ma è anche la testimonianza che si può operare pure in Italia con lungimiranza ed è quantomai significativo che il segnale arrivi dalla Campania in quel Sud colpito quest’anno da una drammatica siccità” evidenzia Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“L’efficace gestione delle risorse idriche durante i periodi di siccità – spiega Vito Busillo, Presidente del Consorzio di bonifica in Destra del Fiume Sele e del Consorzio di Tutela della Rucola della Piana del Sele Igp – ha assunto un ruolo di primaria importanza. Grazie agli investimenti per le vasche di accumulo, che distribuiscono un milione di metri cubi d’acqua, l’ente consortile assicura un’irrigazione costante, preservando le attività agricole e garantendo una distribuzione adeguata della risorsa idrica anche in periodi climatici difficili, come adesso. Il sistema funziona 18 ore su 24 per 365 giorni all’anno e, grazie ai serbatoi, recupera 300.000 metri cubi ogni notte dal fiume Sele, canalizzando acqua, che altrimenti finirebbe inutilizzata in mare.”
Il Consorzio di bonifica in Destra del Fiume Sele promuove un modello di agricoltura 4.0 sempre più moderna e supportata dalle nuove tecnologie; non a caso, i progetti in via di realizzazione, finanziati per circa 60 milioni attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) o direttamente dal Ministero di Agricoltura Sovranità Alimentare e Foreste, prevedono anche la realizzazione di nuove vasche e la definizione di sistemi d’irrigazione sempre più evoluti.
Gli invasi offrono una superfice ideale per produrre energie rinnovabili, grazie a pannelli solari galleggianti, che riducono l’evaporazione dell’acqua. Il Consorzio di bonifica in Destra del Fiume Sele produce attualmente energie rinnovabili per complessivi 3.630.000 kilowattora attraverso idroelettrico, eolico e fotovoltaico. Tale capacità energetica raddoppierà a breve, grazie al Piano di Sviluppo Rurale, che ha finanziato, con oltre 6.800.000 euro, 3 centrali capaci di produrre altri 3 milioni di kilowattora: due impianti fotovoltaici galleggianti sui bacini di compenso di Corno d’Oro e Boscariello ad Eboli più una turbina idroelettrica a Tusciano Boscariello.
Su questo tema, strategico di fronte alle nuove condizioni climatiche, la Regione Campania ha inviato una proposta d’accordo di programma al Consorzio di bonifica per realizzare nuovi bacini d’ accumulo, capaci di trattenere ulteriori 13 milioni di metri cubi d’acqua e che renderanno la piana del Sele, un modello nazionale di gestione sostenibile della risorsa idrica, grazie anche ai nuovi impianti fotovoltaici e idroelettrici in fase di realizzazione con finanziamento regionale pari a 32 milioni di euro.
“Siamo orgogliosi che la Regione Campania riconosca la visione del Consorzio di bonifica in Destra del Fiume Sele, la realizzazione di invasi valorizzerà ulteriormente una gestione irrigua che ha letteralmente trasformato l’economia di un territorio e ne continua a garantire il reddito – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Le eccellenze della quarta gamma e della rucola Igp sono prodotte, ottimizzando ogni goccia d’acqua ed utilizzando energie rinnovabili per produrre cibo: un vero modello di sostenibilità.”