Importazioni grano duro. Nei primi 5 mesi del 2024 arrivato in Italia 1 milione e 121mila tonnellate (in linea con il 2023: – 1,59%)

Wheat Field

ROMA – Praticamente invariate rispetto al 2023, le importazioni di grano duro in Italia nel 2024, per 1.121.506 tonnellate, per un – 1,59% sull’anno passato. Per valore si registra un calo del 20,16% rispetto al 2023.

E’ in sintesi quanto emerge dal report import-export di Anacer, l’Associazione nazionale cerealisti, sui primi 5 mesi del 2024 (gennaio – maggio).

Aumentate del 33%, invece, le importazioni di grano tenero, ma con valori complessivi minori rispetto al 2023 (-1,5%).


Sulla base dei dati provvisori Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi cinque mesi del 2024 sono aumentate nelle quantità di 1.471.000 tonnellate (+15,6%) e diminuite nei valori di 457,8 milioni di euro (-10,8%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel periodo in esame risultano aumentare le importazioni dei cereali in granella che passano da 6,3 a 7,5 milioni di tonnellate, con un incremento di 1,2 milioni di tonnellate (+19,8%) per un controvalore in diminuzione di 282,6 milioni di euro (-13%).

L’incremento quantitativo si deve in particolare al grano tenero (+694.000 t, pari a +33,8%) ed al mais (+529.000 t, pari a +19,4%); l’import di grano duro risulta in leggero calo passando da 1,14 a 1,12 milioni d tonnellate (-1,6% nelle quantità e -20,2% nei valori). Le importazioni di riso, considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e lavorato si riducono di 38.900 tonnellate (-24%). Le quantità importate di farine proteiche e vegetali aumentano nelle quantità (+53.000 t) e diminuiscono in valore (-69,8 milioni di euro), così anche l’import di semi e frutti oleosi (+110.000 t, pari a +9,1%, per un controvalore di -72,9 milioni di euro, pari a -9,6%).

Le esportazioni dall’Italia nei primi cinque mesi del 2024 aumentano sia nelle quantità di
275.000 tonnellate (+14,7%) e sia nei valori di 28,7 milioni di euro (+1,1%), rispetto allo
stesso periodo dell’anno precedente.
Si registra l’incremento delle esportazioni di paste alimentari nelle quantità (+83.300
tonnellate, pari a +9,9%) e nei valori (+32,7 milioni di euro, pari a +2,5%); così anche la farina di grano tenero (+16.400 t per un valore pari a +12,8 milioni di euro) ed i mangimi a base di cereali (+10.500 t, per un valore di +28,7 milioni di euro). Aumentano pure le vendite all’estero dei prodotti trasformati (+114.000 t) e dei cereali in granella (+13.400 t), ma con valore in calo rispettivamente del 6,8% e del 5,3%. Le esportazioni di riso (considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e riso lavorato) aumentano di 37.100 t, pari a +12,3%, per i maggiori quantitativi venduti al Belgio (+8.700 t), Spagna (+7.200 t) e Germania (+6.300 t), nonostante il calo delle vendite destinate alla Francia (-8.300 t) e all’Austria (-3.100 t).

I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei
primi cinque mesi del 2024 un esborso di valuta pari a 3.792,5 milioni di Euro (4.250,3 nel
2023) ed introiti per 2.541,0 milioni di Euro (2.512,3 nel 2023). Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.251,5 milioni di Euro, contro -1.738,0 milioni di Euro nel 2023.

Informazione pubblicitaria