Blue tongue: la Francia accelera l’avvio della campagna di vaccinazione volontaria di fronte all’introduzione del virus nel territorio

ROMA – Due nuovi focolai di febbre catarrale degli ovini sierotipo 3 (FCO-BTV3) sono stati confermati nel dipartimento dell’Aisne e delle Ardenne, portando a tre il numero dei focolai di questa nuova variante esotica in Francia, secondo il rapporto dell’8 agosto.

Di conseguenza, la zona regolamentata (ZR) entro un perimetro di 150 chilometri attorno ai focolai è stata ampliata.

Lo rende noto un comunicato stampa del Ministero dell’agricoltura francese.

I comuni che compongono questa zona e la mappa che la delimita sono accessibili sul sito web del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare : https://agriculture.gouv.fr/la-situation-de-la-fco-en-france  . Questa pagina verrà aggiornata regolarmente man mano che la situazione evolve.

La campagna mirata di vaccinazione volontaria sarà lanciata da lunedì 12 agosto e sarà attuata fino al 31 dicembre 2024. 6.400.000 dosi di vaccini (di cui 1,1 milioni di dosi per gli ovini e 5,3 milioni di dosi per i bovini) saranno così fornite gratuitamente dallo Stato agli allevatori. 

La strategia di vaccinazione si basa sulla definizione di una zona di vaccinazione volontaria comprendente le seguenti regioni Hauts-de-France, Normandia, Ile-de-France, Grand-Est, Centre-Val de Loire, Bourgogne-Franche-Comté . Questa zona corrisponde al territorio raggiunto nel dicembre 2007 da FCO-BTV8 dopo la sua introduzione attraverso il Belgio nel luglio 2007.

La priorità è garantire la massima copertura vaccinale per la protezione dei greggi di ovini che sono maggiormente colpiti in termini di morbilità e mortalità, l’interesse a vaccinare i bovini rimane reale alla luce dei dati disponibili sugli impatti sanitari.

Dal 12 agosto i veterinari sanitari potranno ordinare i vaccini e prescriverli agli allevatori interessati che ne faranno richiesta. L’allevatore avrà la possibilità di vaccinare lui stesso i suoi animali. Al di fuori di quest’area il vaccino può essere prescritto dal veterinario curante ma resta di responsabilità dell’allevatore.

Il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare è pienamente mobilitato al fianco dei settori professionali per contrastare la diffusione della malattia nel territorio e limitarne gli impatti.

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