TORRAZZA COSTE (PV) – La vendemmia 2024 è ufficialmente iniziata in Oltrepò Pavese, confermando le previsioni iniziali sia in termini di qualità che di quantità. Nonostante una diminuzione delle rese di circa il 30%, causata da un clima particolarmente piovoso durante la primavera e l’inizio dell’estate, la qualità delle uve si presenta eccezionale, promettendo vini di altissimo livello.
Le basi spumante, in particolare il Pinot Nero, stanno già mostrando caratteristiche straordinarie, delineando all’orizzonte un’annata memorabile per il metodo classico di Oltrepò Pavese. Questo territorio, primo in Italia e tra i principali al mondo nella produzione di Pinot Nero, ribadisce la sua storica vocazione per le bollicine, che saranno il vero traino della vendemmia 2024.
In un anno così complesso, è fondamentale non solo puntare sulla qualità del prodotto, ma anche rafforzare la filiera nel suo complesso. La forza e la verticalità del settore devono essere consolidate con un approccio più industriale e manageriale, orientato ai mercati e alla gestione efficiente dei costi. L’attenzione deve essere rivolta alla competitività e alla sostenibilità economica dei produttori, specialmente in un contesto segnato da difficoltà climatiche e fitosanitarie. In quest’ottica, il Consorzio ha già avviato un dialogo con Regione Lombardia per individuare strumenti di sostegno e compensazione, volti a tutelare le realtà più colpite.
“La vendemmia appena iniziata rappresenta una sfida,” ha dichiarato la Presidente Francesca Seralvo, “ma le complessità climatiche vengono ripagate da prospettive di eccellenza, che evidenziano ancora una volta la qualità e il potenziale dell’intera filiera vinicola dell’Oltrepò Pavese.”
Un’azione coesa e sistemica, unita a una visione strategica, sarà cruciale per affrontare le sfide future, consolidando il valore del prodotto senza mai scendere a compromessi sulla qualità.
Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese nasce nel 1971, un anno dopo la creazione della DOC, per valorizzare e difendere i vini di qualità prodotti in quella fascia collinare lombarda che si incastona ai confini tra Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna. Con i suoi quasi 3.000 ettari è la terza regione al mondo vitata per Pinot Nero e patria di questo vitigno in Italia, è dalle uve dell’Oltrepò Pavese che nasce nel 1865 il metodo classico italiano dall’intuizione del piemontese Carlo Gancia e del Conte Carlo Giorgi di Vistarino. L’Oltrepò Pavese rappresenta circa il 60% della produzione vinicola lombarda e oltre al Metodo Classico DOCG esprime altre sette denominazioni: Oltrepò Pavese per i vini fermi, Bonarda, Casteggio, Buttafuoco, Sangue di Giuda, Pinot Nero, Pinot Grigio