Consorzio Agrario di Cremona, presidente Spoldi ai soci dopo commissariamento Coldiretti: ‘Cremona campo minato, salviamo il territorio’

CREMONA – Nei giorni scorsi il presidente del Consorzio Agrario di Cremona, Giannenrico Spoldi, ha inviato una lettera accorata ai soci.

Un Consorzio che conta 3.347 soci (6.300 clienti), ed ha chiuso il bilancio d’esercizio 2023 con un fatturato superiore ai 322 milioni di euro, in ulteriore incremento rispetto al 2022.

Nella lettera del presidente emerge una grande preoccupazione dopo il commissariamento di Coldiretti Cremona ed “eventi inaspettati e repentini…trasformando Cremona in un vero e proprio campo minato”. L’appello ai soci per salvaguardare il territorio ed i grandi numeri dell’agricoltura cremonese.

LA LETTERA AI SOCI

Carissimo/a Socio/a,

Ti invio questa lettera in un momento particolarmente difficile, in cui noi agricoltori e allevatori stiamo affrontando le molteplici sfide di una stagione avversa, e desidero ribadirti la piena disponibilità del Consorzio a supportarti in ogni tua necessità. Colgo inoltre l’occasione per esprimere la mia crescente preoccupazione riguardo alla situazione critica che si sta delineando a Cremona.

Fin dalla mia elezione, ho ribadito con forza l’obiettivo di accrescere ulteriormente il Consorzio Agrario, mettendo al centro i soci, il nostro territorio, investendo sulle strutture, sull’innovazione e sulle risorse umane e restando sempre disponibile al confronto con le parti esterne.

Negli ultimi mesi, tuttavia, eventi inaspettati e repentini hanno creato grande preoccupazione, trasformando Cremona in un vero e proprio campo minato.

Improvvisamente, in Coldiretti, coloro che per anni si sono impegnati a favore di questo territorio, ottenendo risultati eccellenti, si sono ritrovati estromessi dalle loro cariche in modo brusco e senza una ragione evidente. Ancora oggi, infatti, non sono state chiarite le reali motivazioni del commissariamento.

Il commissariamento di Coldiretti Cremona e la destituzione dell’intero Consiglio Direttivo oltre ad essere immotivate arrecano un grave danno all’immagine e alla salvaguardia di un territorio che ha storicamente rappresentato un pilastro fondamentale per l’agricoltura nazionale. Tali azioni appaiono pertanto completamente disallineate rispetto allo scopo primario alla rappresentanza agricola, quanto piuttosto volte ad influenzare le decisioni del Consorzio Agrario di Cremona al fine di farlo convergere in Consorzi Agrari d’Italia SpA (CAI).

Inoltre, accadono eventi curiosi, che potremmo definire ironicamente coincidenze. Solo pochi giorni fa, il 6 agosto, è stato pubblicato sul principale quotidiano della città un articolo che evidenzia le attività di Federico Vecchioni, amministratore delegato di BF SpA, azienda che controlla, tra le altre, Bonifiche Ferraresi SpA e Consorzi Agrari d’Italia SpA.

Indipendentemente dal fatto che gli investimenti e le azioni citati nell’articolo possano essere condivisibili, ci siamo chiesti come mai il giornale La Provincia enfatizzi attività dell’avversato ex presidente di Confagricoltura, ora transitato nelle fila di Coldiretti. Va detto che l’articolo, inizialmente pubblicato online, è stato prontamente rimosso, e questo ci conforta; mentre l’episodio ci invita a riflettere su ciò che potrebbe accadere dietro le quinte (ricordiamoci a monito l’esperienza del Consorzio Lombardo-Veneto che, anche grazie al sostegno di Confagricoltura, è confluito in CAI).

Il Consorzio Agrario di Cremona, di cui ho l’onore di essere presidente, è riconosciuto come un’eccellenza a livello nazionale. Vale la pena sottolineare come, negli ultimi nove anni, l’azienda abbia registrato una notevole crescita, contribuendo in maniera significativa allo sviluppo di questa provincia.

Non possiamo pertanto nemmeno pensare che il Consorzio Agrario, proprio per la storia che rappresenta e per l’importanza economica che riveste, possa essere separato dal proprio territorio. Questa nostra convinzione, ribadita anche nelle sedi opportune, deve essere chiara e condivisa. Il Consorzio Agrario di Cremona non è disposto a rinunciare alla propria identità, né a svendere il proprio patrimonio né tantomeno a deprimere la propria forza lavoro per entrare a far parte di una rete che sembra più orientata alla finanza che all’agricoltura.

Nel recente passato, sono stati numerosi i tentativi di convincere la dirigenza del Consorzio a firmare conferimenti di incarichi volti a minare la sua autonomia e territorialità. Tuttavia, la dirigenza ha sempre desistito, convinta che il Consorzio Agrario debba rimanere libero e indipendente. Tanti sono i documenti che testimoniano le pressioni subite, dei quali ve ne allego uno.

Concludo questa lettera con l’auspicio che tutti gli Agricoltori Cremonesi alzino finalmente e con fierezza la testa, dimostrando il profondo orgoglio e l’attaccamento verso un’azienda che abbiamo costruito negli anni con fatica, sudore e dedizione. È grazie a questo spirito di sacrificio e alla nostra determinazione che siamo riusciti a farla crescere giorno dopo giorno, portandola a diventare un punto di riferimento e un’eccellenza nel panorama economico di settore.

Sono questi i motivi per i quali faccio pieno affidamento su di te, confidando nel tuo sostegno e nella tua determinazione per affrontare insieme le sfide che ci attendono.

Con stima e affetto.

Cremona, 20/08/2024                           Firmato il presidente Giannenrico Spoldi


 

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