La suinicoltura italiana è sull’orlo del disastro. Rudy Milani (Confagricoltura), perdite economiche fino a 30milioni al mese

MILANO – “Siamo proprio sull’orlo di un disastro, siamo sul limite di un baratro. Saranno 15-20 anni che lamentiamo che una fauna selvatica fuori controllo è un grossissimo problema, oggi stiamo raccogliendo i frutti del non essere stati ascoltati. La peste suina è un problema squisitamente commerciale, è un problema di relazioni commerciali tra l’Italia e il resto del mondo.

La presenza del virus della peste sul territorio italiano non mette a rischio il consumo perché è un problema per la salute, perché non lo è in nessun modo. Il problema è che questo virus trasportato attraverso la carne in Paesi esteri dove il virus della peste non c’è. Quindi da quando noi abbiamo avuto il virus in Italia l’esportazione di carne suina verso la Cina, verso il Giappone, verso l’Asia in generale e verso alcuni paesi dell’America è stata pochi giorni dopo bloccata creando un danno all’export.

Da stime fatte da Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) può essere valutato tra i 20 e i 30 milioni di euro al mese. Poiché la peste è arrivata in Italia a gennaio 2022 abbiamo accumulato fino adesso oltre mezzo miliardo di danno all’export”.

Lo ha detto Rudy Milani, presidente nazionale dei suinicoltori di Confagricoltura, a 24 Mattino su Radio 24.

 

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