BERGAMO – “Mentre il settore primario si trova a fronteggiare diverse emergenze territoriali, dalla presenza della peste suina al problema degli indennizzi per gli eventi calamitosi del 2023, è comunque fondamentale monitorare le tendenze di medio e lungo periodo in atto a livello europeo per quanto riguarda il futuro delle aree rurali”: Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI Agromec, si è riferito in questi termini al dibattito in corso da alcune settimane in ambito comunitario circa la necessità di ridisegnare le politiche pubbliche territoriali con una maggiore attenzione per le aree rurali.
Del tema si è occupato il centro di ricerche Politica e Bioeconomia del CREA sull’ultimo numero della rivista specializzata PianetaPsr, sottolineando come l’UE sia alla ricerca di “un meccanismo trasversale di verifica rurale” (chiamato rural proofing) che permetta di riformulare progressivamente le politiche pubbliche europee e nazionali alla luce delle esigenze del mondo rurale.
“Il dibattito comunitario attualmente in atto – sottolinea il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo -, benché ancora piuttosto teorico, ha senz’altro il merito di sottolineare l’importanza dell’impatto di aree rurali vitali sul benessere generale della popolazione e sullo stato di salute dell’ambiente. In questa prospettiva, il “Patto rurale” a lungo termine che prospetta l’Unione Europea non potrà prescindere da un’attenzione più puntuale delle istituzioni verso le aziende agricole e agromeccaniche ad alta professionalità, che si stanno facendo carico degli enormi investimenti richiesti dai processi di innovazione in agricoltura”.