ROMA – “Risarcimenti bassi, ristori a rilento, pagamenti respinti e conteggi da rivedere. La vicenda Agricat – il fondo mutualistico nazionale di Ismea – rappresenta un vero e proprio disastro, la cartina di tornasole dell’imbarazzante e farraginoso sistema burocratico e amministrativo, vigente del nostro Paese.
Un sistema deleterio che ha dimostrato e sta dimostrando tutte le sue falle nel caso dell’Emilia Romagna, colpita pesantemente nel 2023 da gelate e alluvioni, che hanno causato fortissimi danni ai produttori del settore primario e alle imprese agricole, oggi rimasti col cerino in mano in termini di risarcimenti e ristori.
Insomma, la testimonianza lampante che, anziché perdersi in provvedimenti di facciata e tavoli di emergenza ogni qualvolta accade un disastro ambientale, nel nostro Paese è davvero giunto il momento di costituire un sistema strutturale di assicurazione reddituale della impresa agricola che – ad esempio nel caso dell’alluvione in Romagna nel 2023 – avrebbe potuto risarcire in tempi rapidi e certi tutti quegli agricoltori, che hanno perso ettari di raccolti e quindi milioni di mancati guadagni.
Cosa purtroppo non avvenuta. Dunque, vorremmo sottolineare alle istituzioni che non si può continuare a creare burocrazia su burocrazia ma urge puntare alla semplificazione burocratica e alla trasparenza amministrativa: di fronte a problemi concreti e attuali, come il cambiamento climatico, la siccità, il dissesto idrogeologico e altri rilevanti questioni agricole, non servono slogan ma azioni concrete ed efficaci. Gli agricoltori hanno bisogno di essere tutelati, non vessati”.
Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo