Obbligo assicurativo dei mezzi agricoli e rischio statico, CAI Agromec chiede di fare chiarezza

ROMA – Oggi, grazie a una lodevole iniziativa di Federacma che ha invitato ad un tavolo di confronto i protagonisti della meccanizzazione agricola, si è trattato il tema delle coperture assicurative diventate obbligatorie per la quasi totalità delle macchine agricole, anche se non circolanti su strada pubblica.

“La normativa comunitaria, recepita da quella nazionale con il DL 22 novembre 2023, impone copertura assicurativa per danni a terzi alle macchine agricole anche quando non si trovano su strada pubblica – dichiara Gianluca Ravizza, vicepresidente CAI Agromec che ha partecipato attivamente all’incontro quale rappresentante del mondo agromeccanico – ma occorre fare chiarezza su molteplici aspetti applicativi di tale norma, ossia su come interpretarla negli innumerevoli “casi particolari” che caratterizzano la nostra meccanizzazione. Occorre inoltre prevedere – prosegue Ravizza – deroghe per le macchine, ad esempio quelle da raccolta, che operano nei campi per pochi giorni all’anno e che per il restante tempo rimangono inutilizzate in appositi fabbricati rurali aziendali”.

Durante l’incontro, a cui hanno partecipato oltre a CAI Agromec e ovviamente Federacma anche Confagricoltura, Cia e Copagri, sono state approfondite le diverse problematiche che verranno proposte alle istituzioni come documento unitario.

“Oltre all’importanza della tematica – commenta Gianni Dalla Bernardina, presidente di CAI Agromec – va sottolineata l’estrema bontà dell’iniziativa che ha permesso di unire gli sforzi di gran parte della filiera, al fine di sollecitare un’adeguata risposta della politica: rinnoviamo i complimenti a Federacma, al suo presidente Andrea Borio e al segretario generale Gianni Di Nardo.

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