ROMA – “Le conclusioni della relazione finale del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura comunitaria e destinate a guidare il lavoro della nuova Commissione Europea ci riempiono di soddisfazione, perché confermano la lungimiranza delle nostre proposte operative e rappresentano auspicabilmente un’autorevole raccomandazione per l’allocazione di future risorse”.
Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue), commenta così le indicazioni rese pubbliche e raggiunte all’unanimità dai 29 “saggi” insediati dalla Presidente, Ursula von der Leyen, nello scorso Gennaio.
Di fronte alle conseguenze della crisi climatica, gli Stati sono infatti invitati a sviluppare e garantire finanziamenti mirati, tra l’altro, ad investimenti, che includano anche soluzioni per lo stoccaggio dell’acqua, basate sulla natura, così come bacini nelle aree agricole, che non danneggino i corpi idrici sotterranei ed i fiumi.
“Riteniamo che il nostro Piano Invasi, ma anche soluzioni come i pozzi bevitori vadano in questa direzione – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Non solo: quando leggiamo che la capacità naturale di ritenzione idrica dei suoli agricoli deve essere aumentata attraverso misure volte a migliorare la salute dei terreni, non possiamo che ricordare le esperienze dei Consorzi di bonifica ed irrigazione per incrementare il contenuto organico della terra con metodi naturali; così come non possiamo che pensare alla manutenzione gentile ed all’ingegneria naturalistica, quando si indica l’obbiettivo della rinaturalizzazione e stabilizzazione delle sponde dei fiumi. A cappello di tutto – prosegue Gargano – c’è l’obbiettivo di incentivare l’adozione di innovative soluzioni irrigue per migliorare l’uso efficiente dell’acqua e promuovere il risparmio idrico; in questo si conferma l’importanza di un centro di ricerca come Acqua Campus, di cui ANBI è partner e dove si sviluppano anche strumenti digitali per monitorare lo stato qualiquantitativo delle acque e dei suoli attraverso le paratoie intelligenti ed il telecontrollo.”
Il documento comunitario affronta inevitabilmente pure il tema del riuso delle acque reflue, affermando che “occorre superare gli ostacoli, che impediscono di fornire un’ulteriore allocazione dell’acqua depurata per scopi agricoli. Tale approccio deve andare di pari passo con un’approfondita valutazione sulla presenza dei nutrienti (nitrati e fosforo) e sul valore delle acque reflue urbane”.
“E’ quanto andiamo sostenendo da tempo – evidenzia ancora Vincenzi – Particolarmente significativo è inoltre l’invito a Commissione Europea e Stati membri di verificare i vantaggi di un principio di sussidiarietà nella gestione idrica: è la condizione fondante i Consorzi di bonifica ed irrigazione italiani!”
Il documento termina, auspicando che fondi comunitari come quello per una transizione giusta (Just Transition Fund) siano utilizzati per assistere ulteriormente gli Stati nell’attuazione di provvedimenti cruciali per il futuro agricolo del Vecchio Continente.
“Le conclusioni del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura in Europa aprono una nuova pagina; spetta ora agli organismi comunitari, ad iniziare dalla Commissione, valutarle per una visione condivisa sul futuro dei sistemi rurali ed alimentari della UE” conclude il Presidente di ANBI.