ROMA – Immediata proroga dell’obbligo assicurativo per la responsabilità civile verso terzi per tutti i mezzi agricoli, anche se fermi o non circolanti su strada, e concomitante convocazione ministeriale per un tavolo tecnico che possa affrontare gli aspetti legati all’attuazione della norma sul cosiddetto “rischio statico”.
Sono le richieste emerse dalla riunione della filiera agricola tenutasi oggi presso la sede di Confcommercio Roma su iniziativa di Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, che per prima aveva sollevato la questione.
Dallo scorso luglio, infatti, tutti i possessori di veicoli agricoli situati in aree private e nelle campagne sono obbligati all’assicurazione per tutelarsi dal cosiddetto “rischio statico”. Una novità normativa introdotta con un decreto legislativo del Ministero dei Trasporti, di recepimento di una disposizione comunitaria, a fine 2023 e sulla quale il Parlamento aveva introdotto un rinvio d’attuazione con il Dl Milleproroghe, vista l’assenza di strumenti assicurativi idonei e funzionali. Una situazione di stallo tuttora non risolta.
Oltre a Federacma, hanno partecipato all’incontro i referenti delle associazioni agricole Confagricoltura, CIA, Copagri nonché i contoterzisti di CAI Agromec e UNCAI (quest’ultima ha inviato un contributo). La richiesta corale è quella di una immediata sospensione della norma con una proroga a tutela delle imprese e una concomitante convocazione ministeriale di un tavolo tecnico che possa aprire il confronto sugli aspetti da chiarire relativi alle tipologie di veicoli interessati, alla loro destinazione d’uso, agli strumenti assicurativi e al loro costo, che si chiede contenuto per non gravare ulteriormente sui bilanci aziendali. Un tavolo che veda il coinvolgimento dell’ANIA, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici, e dell’IVASS, l’autorità amministrativa indipendente che esercita la vigilanza sul mercato assicurativo italiano.
Le richieste saranno inserite all’interno di un documento condiviso che sarà poi sottoposto all’attenzione dell’IVASS. Dopo il vaglio dell’autorità, sarà richiesto ai Ministeri competenti di convocare quanto prima il tavolo tecnico ministeriale. Ciò dato anche il non sufficiente coinvolgimento delle parti interessate nella fase di elaborazione del provvedimento.