ROMA – Il mercato europeo delle trattrici chiude i sette mesi del 2024 con una flessione dell’11,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E’ quanto indicano le rilevazioni periodiche del CEMA, il comitato dei costruttori che riunisce le associazioni nazionali dei Paesi europei.
Secondo i dati diffusi dal Comitato – presentati questa mattina a Roma nel corso della conferenza stampa di EIMA International 2024, tenutasi presso la sede dell’ICE – nei mesi considerati le vendite di trattrici agricole hanno superato le 125 mila unità, con un andamento diversificato a seconda delle classi di potenza. Ad essere penalizzate, infatti, sono state soprattutto quelle superiori a 37 kW, che hanno lasciato sul terreno il 9% (in ragione di circa 114 mila mezzi venduti) mentre le gamma di bassa potenza, quelle cioè fino a 37 kW, hanno dimostrato una buona tenuta, incrementando del 4,5% con 58.600 macchine di nuova immatricolazione.
La contrazione delle vendite ha interessato la maggioranza dei Paesi europei, ma con alcune rilevanti eccezioni. Considerando soltanto i principali mercati nazionali, l’andamento vede una sostanziale stabilità della Germania, che con circa 18.500 unità immatricolate conferma gli stessi volumi del 2023, e un rimbalzo della Spagna. Dopo un 2023 complicato, il mercato iberico ha infatti registrato una ripresa degli acquisti, cresciuti del 9,9% tra gennaio e luglio (4.600 macchine). Non altrettanto positivo l’andamento di Francia e Gran Bretagna: se il mercato francese è comunque riuscito a contenere le perdite al 4,9% (17.400 unità), quello britannico registra un passivo del 11,7% con poco più di 7.700 macchine vendute.
Per quanto riguarda il mercato italiano, le immatricolazioni indicano a luglio un passivo per le trattrici del 15,3% (in ragione di poco più di 9.800 unità), e in negativo chiudono anche le mietitrebbiatrici (-35,5% per 200 unità), le trattrici con pianale di carico (-20,3% in ragione di 330 unità), e i sollevatori telescopici (-18,7% per un totale di 612 unità) mentre i rimorchi limitano il passivo all’1,9% (poco meno di 4.800 unità). In Italia, al problema dell’aumento dei costi si aggiunge l’attesa per il prosieguo delle varie misure di incentivazione (riallocazione dei fondi PNRR-Next Generation, Transizione 5.0, seconda tranche del Fondo per l’Innovazione).
Per quanto riguarda, infine, l’andamento dei mercati extraeuropei, i dati sembrano confermare la congiuntura non favorevole per due fra i principali Paesi: nelle statistiche di vendita aggiornate a luglio, infatti, gli Stati Uniti segnano una contrazione nelle vendite di trattrici pari all’11.9% e l’India un calo, sempre per le trattrici, dell’8,7%.
La flessione nel mercato europeo e nei principali mercati esteri – è stato spiegato nel corso della conferenza – dipende da fattori congiunturali, vedi in particolare l’aumento del prezzo delle macchine dovuto alla crescita dei costi di produzione, dei trasporti e della logistica, e in generale dall’incertezza determinata dalle variabili geopolitiche e dai conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente, ma la domanda resta potenzialmente alta. “Le previsioni per il periodo che va dal 2024 al 2027 – ha spiegato la Presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio nel corso della conferenza stampa – indicano per il mercato delle trattrici un incremento medio annuo del 4,9% a livello mondiale. Non diverso l’andamento delle altre tipologie di mezzi, e che entro il 2027 si prevedono in crescita del 5,4% annuo”.