ROMA – Era spacciato come olio 100% italiano, ma in verità era olio greco, per un giro di affari di circa 940 mila euro.
Attuato un decreto di sequestro preventivo da parte del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Brindisi, su richiesta della Procura locale, verso due aziende che operano nel settore olio d’oliva, una in provincia di Brindisi e una in provincia di Rieti.
Le indagini, che sono state coordinate dalla Procura di Brindisi e condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, hanno evidenziato gravi sospetti di frode nel commercio, contraffazione di indicazioni geografiche e falsificazione.
Le attività investigative hanno incluso intercettazioni telefoniche, perquisizioni supportate dall’ICQRF di Bari e analisi approfondite di documentazione. Queste operazioni hanno rivelato che le aziende coinvolte avrebbero venduto olio extravergine di oliva di origine greca come se fosse totalmente italiano, confezionandolo in modo da rendere difficile tracciare la sua vera provenienza. In un altro caso, è stato scoperto che grandi quantità di olio datato sono stati commercializzati come freschi, generando profitti illeciti stimati in oltre 940 mila euro.
Oltre alle aziende, il sequestro ha coinvolto beni patrimoniali appartenenti agli indagati, mentre sei persone e le due società sono state formalmente avvisate per la conclusione delle indagini preliminari, secondo il Decreto Legislativo n. 231/2001.