FIRENZE – Valorizzare i prodotti agroalimentari toscani e quindi sostenerne la trasformazione e l’immissione sul mercato. Questi gli intenti con i quali la giunta della Regione Toscana, su proposta della vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, ha approvato le disposizioni specifiche dell’intervento “Investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli” e uscirà alla fine del mese di ottobre il bando relativo per l’annualità 2024.
Si tratta di un bando con una dotazione importante, circa 47 milioni che, in linea con l’obiettivo di promuovere la crescita economica delle aree rurali, migliorando la produttività, la redditività e la competitività del settore agricolo, agroalimentare e agroindustriale sui mercati, e incrementando le performance climatico-ambientali, dà sostegni agli investimenti materiali e immateriali delle imprese che operano nell’ambito della trasformazione e/o commercializzazione dei prodotti agricoli. L’intervento è rivolto alle imprese di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; tuttavia, nel bando di prossima emanazione, verranno stabilite specifiche condizioni finalizzater al rafforzamento della produzione agricola di base e per garantire una partecipazione adeguata a duratura dei produttori di base ai vantaggi economici che derivano da tali investimenti. La garanzia del vantaggio a favore di produttori di base sarà assicurata dal fatto che i prodotti trasformati e commercializzati nell’impianto oggetto di finanziamento devono essere prevalentemente (più del 51%) di provenienza diretta dai produttori agricoli di base.
“I nostri agricoltori producono valore ed eccellenze per il mercato, ma devono avere la forza di starci, sul sul mercato, e questo intervento non fa che tutelare, rafforzare e ampliare questa vocazione toscana – ha detto il presidente Eugenio Giani – Aggiungo che la strategia di crescita, che passa attraverso la trasformazione dei prodotti agricoli di base, oggi include un adattamento ai cambiamenti climatici e alle necessità dell’ambiente, sfide che si vincono tutti insieme e le aziende agricole e agroalimentari, innovandosi, certificando ciò che fanno e informando i consumatori dei grandi valori dei loro prodotti, possono costruire un valore aggiunto e far crescere ancora di più la realtà agricola toscana, sempre più capace di imporsi sui mercati nazionali ed esteri”.
“Abbiamo lavorato molto su queste disposizioni – ha detto l’assessora e vicepresidente Stefania Saccardi – Abbiamo rivisto i criteri di selezione che sono stati adeguati agli attuali scenari che devono affrontare le imprese toscane con l’intento di rafforzare il sostegno a tutta l’industria agroalimentare toscana che trasforma e commercializza prodotti di qualità. In questo bando saranno premiati i trasformatori che non si appoggiano all’intermediazione dei commercianti per esempio, così come saranno premiate le produzioni di filiera corta e chi si approvvigiona dai produttori locali. Altro elemento di novità, avranno punti in più i frantoi che non sono risultati finanziabili con il bando PNRR”.
Le disposizioni generali del bando prevedono che la concessione del sostegno vada a investimenti che perseguono le seguenti finalità specifiche:
– valorizzazione del capitale aziendale attraverso l’acquisto, realizzazione, ristrutturazione, ammodernamento di impianti e strutture di cernita, lavorazione, conservazione, stoccaggio, condizionamento, trasformazione, confezionamento, commercializzazione dei prodotti della filiera agroindustriale;
– miglioramento tecnologico e razionalizzazione dei cicli produttivi, incluso l’approvvigionamento e l’efficiente utilizzo degli input produttivi, tra cui quelli energetici e idrici, in una ottica di sostenibilità;
– miglioramento dei processi di integrazione nell’ambito delle filiere;
– adeguamento/potenziamento degli impianti e dei processi produttivi ai sistemi di gestione della qualità e ai sistemi di gestione ambientale, di rintracciabilità e di etichettatura del prodotto;
– miglioramento della sostenibilità, anche in un’ottica di riutilizzo dei sottoprodotti e degli scarti di lavorazione;
– conseguimento di livelli di sicurezza sul lavoro superiori ai minimi indicati dalla normativa vigente;
– aumento del valore aggiunto delle produzioni, inclusa la qualificazione delle produzioni attraverso lo sviluppo di prodotti di qualità e/o sotto l’aspetto della sicurezza alimentare;
– apertura di nuovi mercati;
– installazione di impianti per la produzione di energia elettrica e/o termica da fonti rinnovabili, limitatamente all’autoconsumo aziendale, oppure per il recupero del calore prodotto da impianti produttivi.
L’intensità del sostegno concesso nella forma di contributo in conto capitale è pari al 65%.
L’importo massimo del contributo concedibile, per singola domanda di sostegno, è pari a 975.000 euro.