ROMA – “L’Europa concreta. I 27 Stati Membri hanno approvato la proposta della Commissione di declassare il lupo da “specie strettamente protetta” a “specie protetta”.
Dopo essere stato sterminato prima del Novecento, negli ultimi decenni il lupo è tornato presente nella maggior parte degli Stati membri dell’UE, grazie alla Convenzione di Berna e alla Direttiva Habitat. Questo ha, per natura, portato a una parziale messa in pericolo di allevamenti, ma anche della sicurezza umana in alcune zone. Gli avvistamenti di lupi in villaggi in pianura sono ormai quotidiani.
La protezione dei lupi può essere derogata in base a determinate condizioni: per questo motivo la Commissione europea si è impegnata a svolgere un’analisi approfondita dei dati scientifici e tecnici disponibili sul lupo nell’UE, decidendo di declassarlo a specie protetta, concedendo così maggiori flessibilità per affrontare i casi più difficili di coesistenza tra lupi e comunità negli Stati che ne hanno necessità.
In tanti diranno che l’Europa vuole eliminare il lupo. È falso, la politica europea ha funzionato e il lupo non è più una specie in pericolo: quindi, per garantire la coesistenza, servono misure di gestione. Non si governa con i sentimenti, ma con i numeri e i dati”.
Lo sottolinea Caterina Avanza, responsabile agricoltura di Azione.