Legacoop Agroalimentare in assemblea: per il futuro dell’agricoltura guarda alla cooperazione

ROMA – Avversità, emergenze, adattamento ai cambiamenti climatici e quindi voglia di guardare avanti. Che si riassume in «muoverci con il buonumore delle cose che sappiamo fare, piuttosto che con il malcontento delle difficoltà», frase della relazione con la quale Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, ha aperto oggi (2 ottobre) “Generazione Futuro filiere cooperative sostenibili”, la XVIII Assemblea dell’associazione in programma fino a domani al teatro Ambra Jovinelli di Roma.

Alla giornata iniziale dell’assise cooperativa, avviata con l’introduzione del direttore Sara Guidelli, sono intervenuti Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonio Aurigemma, e i presidenti nazionali delle associazioni agricole e ittiche.

Maretti ha espresso soddisfazione per la “leadership cooperativa condivisa” emersa negli ultimi quattro anni, e ha evidenziato la necessità di affrontare le sfide economiche e climatiche attuali attraverso la cooperazione, l’innovazione e l’impegno condiviso verso la sostenibilità. Impegno che vede la partecipazione attiva del ministro Lollobrigida: «In questi quasi due anni, ho visto più di una volta la volontà genuina del ministro di gettare il cuore oltre gli ostacoli delle emergenze, ho visto la vicinanza e l’interesse per conoscere le nostre esperienze cooperative, ho visto la volontà di entrare nel merito di gran parte dei problemi anche settoriali, assumendosi delle responsabilità», ha detto Maretti. Per questo, «al ministro diamo la nostra leale collaborazione ad intervenire con le nostre competenze sui punti specifici dei tavoli di filiera e per una normativa organica».

Emergenze, un dramma per agricoltura e pesca. Il tema delle emergenze è centrale: nei 4 anni del suo mandato, Maretti si è dovuto «occupare di pandemia, di guerra, di incremento dei costi delle materie prime e delle spinte di grande impatto sull’inflazione e sui consumi alimentari». E poi ci sono quelle dovute agli «eventi climatici avversi e le fitopatie da essi derivate per le nostre produzioni». Ecco dunque «che se da un lato dobbiamo semplificare la normativa per dare risposte alle imprese che hanno subito danni, dall’altra dobbiamo adattarci al cambiamento», ha evidenziato.

Cooperazione, una risposta possibile. C’è dunque da «guardare al futuro, per tutelare le nostre filiere principali e per arricchirci di competenze nuove, che stanno anche fuori dal nostro settore. Per questo siamo partner del progetto Life Ada (per il settore lattiero caseario, vitivinicolo, ortofrutticolo) uno strumento di autovalutazione del grado di rischio e per la realizzazione di un proprio piano di adattamento».

Il valore delle filiere cooperative. «Quello che occorre è più cooperazione tra cooperative e tra settori perché anche le imprese devono essere più forti di fronte alle crisi», ha spiegato Maretti. Ecco dunque, il cambiamento deve «essere l’occasione per trovare soluzioni nuove, modalità normative eccezionali per rispondere a eventi eccezionali». Questo perché «il settore agroalimentare è parte della soluzione e non il problema. Per noi è un segnale molto positivo che la nuova Commissione Europea abbia nel Report sul Dialogo Strategico per l’Agricoltura nell’Unione Europea, abbia finalmente riconosciuto in maniera chiara il ruolo centrale delle cooperative e si riconosca la necessità di rafforzare il ruolo degli agricoltori nella filiera alimentare. Finalmente si mette un fondo extra Pac per la transizione. Finalmente i parametri di sostenibilità diventano basilari anche negli accordi commerciali».

Verso un sistema italiano più forte. Difficoltà produttive e crisi economica portano verso un’unica direzione: rafforzamento. «Siamo qui per togliere i vincoli che impediscono di connettere le esigenze di rafforzamento strutturale delle nostre filiere italiane e di qualità, dobbiamo impegnarci in una nuova stagione di forte aggregazione. Perché soltanto così è possibile rafforzare il sistema agroalimentare italiano». Un rafforzamento che non può prescindere dalla dimensione europea, dove è indispensabile «agire come sistema Paese che cerca di affermare i suoi interessi: una visione che il ministro Francesco Lollobrigida ha contribuito a portare avanti con convinzione».

Collaborazione istituzionale, una vera necessità. Maretti si è detto soddisfatto delle convocazioni di tutti i tavoli settoriali ad opera del sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra, «a partire da quello del florovivaismo. Ma lo stato dell’arte vede la necessità di dover andare avanti con il recepimento della Direttiva colazione per il miele e il recepimento delle disposizioni sui vini dealcolati. Ma anche il miglioramento del funzionamento della promozione nei Paesi terzi in ambito Ocm vino. E, per quello che riguarda la pesca, pagamenti del fermo post 2021, mantenimento della vongola a 22 millimetri, criteri per le barche nella piccola pesca per le catture del tonno rosso».

Visione per il Futuro. In conclusione del suo intervento, Maretti ha lanciato un appello per unire le forze in un “nuovo vascello” di Legacoop: il futuro del settore agroalimentare italiano dipende dalla capacità di lavorare insieme, affrontando le sfide con determinazione e visione. Ha esortato le cooperative a cercare alleanze e sinergie per costruire un sistema agroalimentare forte, sostenibile e inclusivo. «Apriamo il sistema Legacoop a nuove relazioni con le altre organizzazioni di rappresentanza perché abbiamo bisogno di rafforzare il sistema italiano con più cooperazione», ha concluso.

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