ROMA – “Nel ribadire la nostra soddisfazione per l’approccio prudenziale del Piano strutturale di bilancio-PSB, il nuovo strumento per definire l’agenda di governo, rimarchiamo la necessità di prevedere ulteriori investimenti per la manutenzione del territorio e l’efficientamento delle infrastrutture, così da prevenire i sempre più evidenti effetti del dissesto idrogeologico, che costa al Paese 3 miliardi di euro l’anno”.
Lo ha sottolineato la Copagri intervenendo in audizione davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’attività preliminare all’esame del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029, che dovrà passare il vaglio del Parlamento, prima di tornare sul tavolo del Governo e ricevere il via libera per l’invio definitivo alla Commissione Europea, entro e non oltre il 15 ottobre.
“Simili interventi, infatti, oltre a prevenire e contenere i disastri che sono ormai sotto gli occhi di tutti, andranno a liberare risorse fondamentali per ridare slancio e vigore all’economia e alla crescita del Paese e dei suoi comparti produttivi di punta”, ha osservato la Copagri, secondo cui “in tale ottica, è assolutamente positiva l’intenzione manifestata dal governo di rendere strutturale, nell’ambito della prossima manovra, il taglio del cuneo fiscale contributivo, andando inoltre a dare gambe alla riforma delle aliquote Irpef”.
“Di particolare rilevanza, fra l’altro, risulta poi la previsione all’interno del Piano di una serie di disegni di legge collegati alla manovra, fra i quali un testo con misure di rafforzamento dell’agricoltura, così come l’attesa riforma del sistema venatorio e il ripetutamente caldeggiato intervento per riformare le fattispecie dei reati agroalimentari e il relativo sistema sanzionatorio”, ha segnalato la Confederazione.
“L’agricoltura figura senza ombra di dubbio tra i settori di punta del Paese, avendo fornito un notevole sostegno alla crescita delle esportazioni agroalimentari, per le quali nell’anno in corso si dovrebbe raggiungere il valore di 70 miliardi di euro”, ha proseguito la Copagri, ricordando i tanti problemi, in molti casi atavici, che frenano lo sviluppo del Primario, a partire dalla sempre più avvertita necessità di continuare a lavorare sulla semplificazione e sulla sburocratizzazione del comparto.
“Anche e soprattutto per tali ragioni, l’agricoltura chiede e merita delle prospettive di crescita adeguate che garantiscano la tenuta del comparto nel medio-lungo periodo e che passino necessariamente dal rifinanziamento della Nuova Sabatini, dalla semplificazione dell’accesso al credito e dal sempre maggiore ricorso alla ricerca e all’innovazione; il tutto senza disdegnare la necessaria attenzione all’imprenditoria giovanile, attraverso misure quali l’esonero contributivo per gli under 40”, ha concluso la Confederazione.