BERGAMO – “Gli ultimi dati disponibili circa l’accesso al credito confermano un andamento annuale negativo, il quale rappresenta un evidente correlato della generale stagnazione che stiamo osservando in termini di investimenti nel settore primario”.
Queste le considerazioni diffuse da Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, intorno al report sulle tendenze del credito agricolo dell’Osservatorio per l’analisi del mercato del credito della Rete rurale nazionale (RNN), pubblicato all’inizio di settembre sul sito dell’istituzione.
Secondo i dati della Banca d’Italia, elaborati dalla RRN, il volume globale di credito concesso al settore agricolo durante il 2023 è diminuito del 2,5% su base annua a livello nazionale. La principale voce di destinazione dei prestiti richiesti riguarda l’acquisto di macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto, pari al 44% del totale. Nondimeno, le richieste di credito per questi fini hanno subito una diminuzione pari a -7,6%, segno di un’evidente difficoltà di una gran parte delle imprese agricole ad affrontare investimenti rilevanti in meccanizzazione agraria e innovazione.
“La Lombardia non è esente dalle generali difficoltà che il mondo agricolo sta vivendo in materia di investimenti – osserva il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo –. I dati disaggregati a livello regionale mostrano una flessione generale del 5%, pari a circa il doppio della diminuzione avvenuta a livello nazionale, anche se è doveroso ricordare che in Lombardia si concentra quasi un quinto del totale degli investimenti del settore primario. In questa congiuntura particolarmente difficile risulta ancor più indispensabile il ruolo del comparto agromeccanico, che continua a fornire l’accesso a servizi di alta qualità alle imprese agricole impossibilitate a investire in tecnologie avanzate”.