VICENZA – È ormai agli sgoccioli la vendemmia in provincia di Vicenza con la raccolta del Cabernet e delle uve bianche tardive. Una stagione, tutto sommato, soddisfacente, considerato che il meteo, soprattutto in primavera, non è stato clemente tra piogge e sbalzi termici. Ma, in definitiva, le perdite saranno ridotte e la qualità delle uve è buona.
“Stiamo raccogliendo le ultime uve bianche nella zona Gambellara – spiega Andrea Cavazza, viticoltore e vicepresidente di Confagricoltura Vicenza -, e le impressioni sono positive. È stata, tuttavia, un’annata particolare, data da questi cambiamenti climatici che hanno portato a notevoli sbalzi termici a fine aprile, con il risultato che è stata compromessa una piccola parte di produzione. A pesare sono state anche le piogge intense e continue tra aprile e giugno, che hanno causato problemi di ordine fitosanitario, specialmente nelle uve a bacca bianca. Questo ha inciso sulla quantità: prevediamo, infatti, un calo del 10 per cento. Fortunatamente tra luglio e agosto le temperature si sono allineate alla norma, con giornate calde, aiutando la maturazione dell’uva. Il caldo ha aiutato più le uve rosse che le bianche, mentre tra fine agosto e settembre l’escursione termica tra il giorno e la notte ha contribuito ad aumentare profumi delle uve bianche”.
La vendemmia si è svolta, finora, senza intoppi: “Siamo partiti con qualche giorno in anticipo con le uve precoci a bacca bianca, come Chardonnay, Pinot Grigio e Bianco, proseguendo poi con la Glera nella prima metà di settembre e passando quindi alle varietà rosse come Merlot, Thai rosso dei Colli Berici e Cabernet, ancora in raccolta. Concluderemo con Durella e Garganega. Il bilancio è soddisfacente: le uve sono abbastanza sane e mature, con un buon equilibrio tra zuccheri e acidità. Per le uve bianche si ha un profilo aromatico intenso e fresco; mentre per le rosse dei colli Berici, come Cabernet e Merlot, possiamo dire che la maturazione è idonea a ottenere vini strutturati e longevi. Per quanto riguarda il mercato, è in linea con lo scorso anno. Speriamo in un aumento della richiesta”.
Il tasto dolente rimane la difficoltà di reperire manodopera: “Per quanto riguarda le uve a bacca bianca l’80 per cento della raccolta è meccanizzata. Il problema è soprattutto per le rosse, perché la metà viene raccolta a mano soprattutto per quanto riguarda i vini longevi. E manca anche la manodopera specializzata, in grado di utilizzare le attrezzature con tecnologie d’avanguardia che si utilizzano sia in fase di raccolta che di cimatura”.