Olio d’oliva, focus produzione: Italia unico paese grande produttore in calo (-32%). Spagna e Tunisia a +58%, media mondiale +23%. Scorte mai così basse

olio agricultura.it

ROMA – L’Italia è l’unico paese grande produttore di olio d’oliva a far registrare un calo di produzione rispetto all’anno precedente.

A livello mondiale l’aumento della produzione è stimata a + 23%, con la Spagna che dovrebbe far segnare un +58%, mentre l’Italia subirà un calo di un terzo rispetto al 2023 (-32%).

Le prime stime produttive sulla campagna 2024/25 – come evidenzia il report di Ismea mercati (olio d’oliva – settembre 2024) – indicano un aumento dei volumi rispetto ai 2,5 milioni di tonnellate di quella precedente, un risultato lontano da quanto auspicato e con un ridimensionamento rispetto alle aspettative primaverili.

Pur con tutta la cautela, tenendo conto che la campagna è appena iniziata, la stima dei 3,1 milioni di tonnellate collocherebbe i volumi della campagna 2024/25 in linea con la media delle sei campagne precedenti, che risentono della scarsità delle ultime due.

Le prime stime provenienti da Madrid si attestano tra 1,3 e 1,4 milioni di tonnellate che, dopo due annate pessime a causa della siccità, riportano i volumi iberici quasi nella normalità. Per quasi tutti i principali competitor, comunque, la campagna che prenderà avvio il primo di ottobre, sembra essere più abbondante della precedente a partire dalla Turchia che potrebbe arrivare a 340 mila tonnellate (+61,9%). Molto positive le aspettative anche per Tunisia (+57,5%) e Grecia (+61,3%) mentre per il Portogallo è stimata una sostanziale stabilità (+1,3%).

Situazione diversa per l’Italia, unico dei grandi paesi produttori ad avere raccolti inferiori rispetto a quelli della campagna precedente: passando dalle 328mila tonnellate della campagna 2023/24, alle 224mila tonnellate della campagna in corso (2024/25), sempre stando alle stime.

SCORTE MAI COSì BASSE

Intanto il mercato si sta chiudendo con scorte che per la Ue non sono state così basse almeno nelle ultime campagne. 360mila tonnellate nel 2023/24, mentre nel 2018/19 le scorte erano di 783mila tonnellate.

Anche questa variabile risulterà particolarmente importante nel computo delle disponibilità totali con le quali dovrà fare i conti il mercato della campagna che sta per iniziare.

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