ROMA – Un settore sano, che sa reggere l’urto delle tensioni internazionali e della crisi climatica grazie alla flessibilità e alle competenze delle sue aziende.
Il comparto degli oli da semi si dimostra solido, anche se risente del complesso momento storico. A delineare questo scenario è Carlo Tampieri, appena riconfermato alla presidenza del gruppo oli da semi di ASSITOL, l’Associazione italiana dell’industria olearia aderente a Federalimentare e Confindustria.
Alla vicepresidenza sarà affiancato da Enzo Truppa, oil trading manager di Bunge Italia, e Alessio Di Blasi, quality director di Salov. Per Tampieri, amministratore delegato di Tampieri Spa, azienda di Faenza leader nel settore, grazie a questa squadra sarà più agevole ricoprire il ruolo di presidente. “Insieme ai due vicepresidenti, che conosco bene e stimo, – afferma il presidente – intendiamo sostenere con forza il lavoro delle aziende, chiamate a fronteggiare l’impatto del cambiamento climatico e gli effetti di continue tensioni internazionali. Quello attuale è un periodo di difficile interpretazione, in cui l’apporto delle associazioni di categoria come ASSITOL, proiettate non soltanto sull’Italia, ma in ambito europeo è ormai irrinunciabile”.
Gli oli da semi sono basilari per molti filoni produttivi dell’economia italiana, soprattutto nell’industria alimentare, in ambito bakery e nei settori dell’oleochimica, zootecnica e energetica. Anche le farine e le lecitine, sottoprodotti della lavorazione dei semi oleosi, sono importanti per molti comparti. Le lecitine, in particolare, sono utilizzate come ingrediente nell’industria alimentare, mentre le farine proteiche, di cui l’Italia e l’Europa sono fortemente deficitarie, sono impiegate in zootecnia. Il settore lavora in media 3 milioni di tonnellate di semi oleosi ogni anno. Inoltre dai residui di lavorazione, si ottiene energia “verde”, sia per l’autoconsumo sia per la rete elettrica esterna. “Le aziende del settore sono all’avanguardia per l’attenzione ai temi della sostenibilità e dell’economia circolare”, ricorda il presidente Tampieri.
Tuttavia, il pesante deficit proteico, ovvero l’insufficiente produzione di proteine vegetali in Italia ed in Europa, ha obbligato le aziende del settore a selezionare altrove la materia prima per rispondere alla domanda. “Una competenza che oggi appare vitale per reagire alle difficoltà di approvvigionamento legate alla crisi climatica e alle guerre, in particolare quella in Ucraina, tra i principali produttori mondiali di girasole e semi oleosi”. La food security è uno dei problemi che il gruppo, in Italia e a Bruxelles, ha già inserito tra le sue priorità.
Tra le priorità nell’agenda del Gruppo oli da semi di ASSITOL anche il Regolamento europeo anti-deforestazione (EUDR), che impone agli operatori di verificare l’origine delle materie prime, pena l’esclusione dagli scambi sul territorio UE. Tra quelle rientranti nel Regolamento figura la soia, oleaginosa fondamentale per l’industria agroalimentare e mangimistica europea e nazionale. Il regolamento presenta numerose criticità, tanto che la Commissione Ue ha chiesto di rinviarne l’entrata in vigore di dodici mesi.
“Una richiesta che appoggiamo – ribadisce Tampieri -. Comprendiamo le ragioni del provvedimento e con le aziende stiamo lavorando affinché siano pronte per l’attuazione delle nuove norme. Tuttavia, la Commissione deve aiutarci a sciogliere alcuni importanti nodi, soprattutto in ambito tecnologico, che pesano sul regolamento. Sul tema, siamo disponibili al confronto e alla collaborazione”.