ROMA – Nei primi sette mesi del 2024 (gennaio – luglio) sono aumentate del 6,05 per cento le importazioni di grano duro in Italia, per un totale di 1 milione e 551.928 mila tonnellate, contro le 1.463.396 (gennaio – luglio 2023). Il valore delle importazioni è invece diminuito dell’11,68% (554,5 milioni di euro nel 2024; 627,8 milioni di euro nel 2023).
E’ quanto emerge dal report mensile di Anacer, Associazione Nazionale Cerealisti, del 18 ottobre 2024 (con riferimento al periodo gennaio – luglio).
IMPORT
Sulla base dei dati provvisori Istat le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi sette mesi del 2024 sono risultate in aumento nelle quantità di 1.801.000 tonnellate (+13,7%) ed in diminuzione nei valori di 585,0 milioni di euro (-10,2%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
– L’incremento delle quantità importate si riscontra in particolare nel grano tenero (+796.000 t) e nel mais (+620.000 t) il cui valore risulta ridursi rispettivamente di 27,9 e 180,4 milioni di euro. Tra gli altri cereali risultano aumentare gli arrivi dall’estero di grano duro (+88.500 t, pari a +6%) e di orzo (+55.800 t, +14,3%) con equivalente valore in calo rispettivamente di 73,3 e 24,1 milioni di euro. Relativamente al riso, considerato nel complesso tra risone, semigreggio e lavorato, si registra una riduzione degli arrivi di circa 18.000 t (-8,7%), pari a -10,3 milioni di euro. L’import delle farine proteiche vegetali risulta in aumento del 2,8% nelle quantità (+41.500 t) ed in diminuzione nei valori del 16,3% (-109,9 milioni di euro), quello dei semi e frutti oleosi registra un incremento nelle quantità del 2,4% (+42.000 t) ed una diminuzione nei valori di 138,1 milioni di euro (-13,4%).
EXPORT
Le esportazioni dall’Italia nel settore dei cereali nei primi sette mesi del 2024 sono risultate
in aumento sia nelle quantità di 344.000 tonnellate (+13,0%), e sia nei valori di 55,7 milioni di Euro (+1,6%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Si registra un incremento delle quantità esportate soprattutto nella pasta alimentare
(+132.000 t, pari a +11,2%), con valori pure in aumento di 78,7 milioni di euro (+4,3%).
In aumento anche l’export dei prodotti trasformati (+36,7%), con valori in calo del 6,5%. Tra gli altri prodotti presi in esame si rileva l’incremento delle vendite all’estero della farina di grano tenero (+23.500 t) e dei mangimi a base di cereali (+16.000 t). Stabili le quantità
esportate di semola di grano duro. In calo l’export dei cereali in granella di circa 24.000 t
(-14,6%). Le esportazioni di riso, considerato nel complesso tra risone, semigreggio, lavorato e rotture di riso, aumentano di 46.600 t, pari a +11,3%, con corrispondente valore in aumento di 1,9 milioni di euro (+0,4%).
I movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei
primi sette mesi del 2024 un esborso di valuta pari a 5.151,7 milioni di Euro (5.736,7 nel
2023) ed introiti per 3.542,7 milioni di Euro (3.486,9 nel 2023).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.609,0 milioni di Euro, contro -2.249,8 milioni di
Euro nel 2023.
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