ROMA – Decine di migliaia di ettari invasi dall’acqua e dal fango con danni alle produzioni di frutta, ortaggi, mais, barbabietole da zucchero e altri cereali, frutteti e vigneti sradicati, agriturismi, serre, cantine, fabbricati e capannoni invasi dall’acqua, strade rurali franate. E’ il primo bilancio dell’ondata di maltempo che ha colpito le campagne italiane secondo il monitoraggio della Coldiretti, con la situazione più grave che si registra in Emilia Romagna.
Nella Bassa piacentina e nel Reggiano l’acqua ha inondato i terreni appena seminati a cereali e quelli con leguminose e mais ancora da raccogliere. Danni anche ad alcuni fabbricati di aziende agricole. Sono a rischio – rileva Coldiretti – anche importanti estensioni di terreni con la presenza di serre e strutture agricole. Campi allagati anche nel Bolognese, nel Parmense, nel Ferrarese. Migliaia gli ettari interessati ma il bilancio sembra destinato ad aggravarsi. Molte delle aziende agricole colpite avevano subito danni anche dalle precedente alluvioni dalle quali stavano faticosamente cercando di rialzarsi.
Dinanzi a una situazione sempre più grave Coldiretti chiede alle istituzioni, da quelle nazionali a quelle europee, di garantire l’erogazione rapida di aiuti a sostegno delle imprese danneggiate. È inaccettabile che la burocrazia non riesca a rispondere con la rapidità necessaria per affrontare le emergenze che affliggono i nostri agricoltori.
In Lombardia a rischio riso e mais. Ma il maltempo ha causato seri problemi anche in Lombardia dove i nubifragi hanno di fatto paralizzato le attività di raccolta di riso, mais e soia, con i campi ridotti a paludi. Seminate in ritardo a causa delle piogge primaverili, su queste coltivazioni ora si temono cali produttivi al momento stimati tra il 20% e il 30% in meno rispetto ad annate normali. Ma il rischio potrebbe essere anche quello di perdere completamente la produzione rimasta in campo, se le condizioni meteo sfavorevoli dovesse perdurare ancora. Ritardi si registrano anche negli sfalci dei prati, oltre che nella maturazione e nella raccolta delle olive. Con i terreni impraticabili – sottolinea Coldiretti – non si può neppure procedere con le semine dei cereali autunno-vernini, come frumento e orzo, che andrebbero fatte in questo periodo.
In Toscana si contano i danni. In Toscana, invece, va avanti la conta dei danni dopo che migliaia di ettari di campi sono stati sommersi da acqua e fango tra Livorno, Grosseto e Pisa in seguito all’esondazione di fiumi e canali, tra cui il Cornia, lo Sterza ed il Cecina. Pesantissimi i contraccolpi per le coltivazioni e le strutture con ortaggi andati completamente distrutti, olivi e vigneti sradicati e recinzioni spazzate via dalla violenza dell’acqua e del fango fuoriuscita da canali e fossi.