Canapa. Per Copagri è illogico e paradossale affossare settore in controtendenza

ROMA – “In uno scenario in cui l’agricoltura si trova a dover fare i conti con tre macro-problematiche intrinsecamente connesse tra loro, ovvero la scarsa redditività, il meteo avverso e il basso tasso di ricambio generazionale, appare del tutto illogico, nonché paradossale, andare ad affossare la canapicoltura, che è uno dei pochissimi comparti produttivi che non sconta tali annose problematiche”.

Lo ribadisce il presidente della Copagri Tommaso Battista in occasione del convegno “La produzione della canapa industriale”, in corso al Senato su iniziativa della senatrice Sabrina Licheri.

“La canapa, infatti, oltre ad avere un non indifferente ritorno in termini economici, rappresentando una rilevante fonte di integrazione e di diversificazione del reddito dei produttori agricoli, è una pianta resistente e resiliente, sia alle avverse condizioni climatiche che alle fitopatie, che non necessita di trattamenti chimici e ha un ridotto impatto ambientale e una bassa esigenza idrica, oltre a essere caratterizzata da una notevole efficacia nella fitodepurazione e nel contrasto al consumo di suolo”, ricorda il presidente.

“Si tratta, inoltre, di un fenomeno imprenditoriale nel quale ben il 65% delle aziende interessate è condotto da under40, che danno vita a una produzione fortemente innovativa e vibrante, con numerose e positive ricadute sui tantissimi nuovi mercati della bioeconomia”, aggiunge Battista.

“Per tali ragioni – prosegue – non possiamo che rimarcare la nostra netta contrarietà all’intervento di stampo prettamente ideologico presente nel cosiddetto ‘Ddl sicurezza’, con cui si blocca la produzione, la trasformazione e la commercializzazione della canapa industriale, coltura che contrariamente a quanto si vuole strumentalmente lasciar intendere non ha nulla da spartire con le sostanze stupefacenti, e si rischia di tagliare irrimediabilmente le gambe a una filiera in grande ascesa, che vale diverse centinaia di milioni di euro e impiega oltre 10mila lavoratori, con una fortissima incidenza di giovani imprenditori”.

“Torniamo, quindi, a chiedere a gran voce al governo di aprire un tavolo di confronto con i rappresentanti della filiera per trovare soluzioni condivise che permettano la tenuta e lo sviluppo di un settore strategico per l’economia italiana; basterebbe riconvocare il Tavolo nazionale di filiera della canapa, insediatosi nell’ormai lontano 2021, ma mai più riunitosi, per fare i dovuti e necessari approfondimenti sulla materia e per portare avanti il ragionamento avviato anni fa e finalizzato all’approvazione di un piano di settore”, conclude il presidente della Copagri Tommaso Battista.

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