Pasta Day: ecco come ho dato valore al grano duro. Dopo i pici la pasta senatore Cappelli dedicata ai cipressini della Val d’Orcia

PIENZA (Siena) – Dare un valore economico importante alla materia prima, in anni in cui il prezzo del grano duro in Italia è sempre più basso per gli agricoltori.

E’ possibile. Lo è se un’azienda di medio-piccole dimensioni, che punta alla qualità, in un territorio altamente turistico, riesce a chiudere la filiera agricola, dal grano alla pasta, dando un grande valore aggiunto al grano stesso.

Servono però capacità, formazione e studi in settori diversi (dall’agraria al marketing), lungimiranza, voglia di non fermarsi mai.

L’ultima idea di Amedeo Grappi è una pasta a forma dei cipressi della Val d’Orcia (nel comune di San Quirico d’Orcia) – simbolo del paesaggio toscano nel mondo -, fatta con la semola di grano duro biologico, senatore Cappelli. Non manca la voglia di innovare al giovane imprenditore agricolo della Val d’Orcia, titolare del Mulino Val d’Orcia (a Spedaletto e Monticchiello nel comune di Pienza), e non manca neanche il coraggio di affrontare sfide sempre nuove.

Dopo una laurea in scienze agrarie, dal 2013, inizia a prendere in mano l’azienda agricola di famiglia: 150 ettari di cui circa la metà coltivati a grano, in particolare grani antichi.

“Mi ero subito convinto di voler produrre la pasta con il nostro grano biologico – spiega Amedeo Grappi -. Così ho messo in funzione il molino a macine a pietra, che aveva acquistato mio babbo, ed è stato subito un grande successo”.

“Poi, sempre a Spedaletto, sopra il molino – continua il giovane agricoltore – abbiamo aperto un ristorante, dove i clienti e i turisti possono mangiare i nostri pici, che vengono prodotti con il grano coltivato proprio nei campi adiacenti”.

Sono quindi iniziate le visite guidate al molino, la fattoria didattica ed anche corsi di panificazione. Negli anni scorsi la realizzazione di un nuovo pastificio: “Ci permette di aumentare la lavorazione di grano, con un impianto moderno che va dalla vagliatura alla produzione di pasta – aggiunge -. I pici, sempre trafilati a bronzo, sono il prodotto più richiesto, sia nel punto vendita sia al ristorante. I nostri clienti sono in maggioranza italiani, attratti da un settore e da un processo di lavorazione della pasta che suscita curiosità; e poi stranieri in particolare dal Centro e Nord-Europa”.

La pasta dedicata ai cipressini della Val d’Orcia

E da poche settimane è uscito in commercio un nuovo formato di pasta: “L’idea della nuova pasta che raffigura i cipressini, è nata insieme ad altri ragazzi della Val d’Orcia, Brigel Kabili (che lavora in azienda, a sx nella foto in primo piano insieme a Grappi), all’ingegnere William Marco Marchitti (che ha realizzato la trafila per la pasta) ed al grafico Federico Mencarelli. Studiando su quello che potevamo fare di innovativo è venuto fuori questo formato originale di pasta trafilata a bronzo, per averla più rugosa e adatta ai nostri tradizionali condimenti” racconta. Ed è stato subito un successo.

Era il 2015, quando agli inizi della sua attività, venne scelto dalla Regione Toscana per l’Expo di Milano, come giovane testimonial di buone pratiche in agricoltura. Oggi, dieci anni dopo, grazie a preparazione e scelte lungimiranti, Amedeo Grappi è arrivato a gestire un’azienda agricola modello in Val d’Orcia, con una decina di dipendenti, fra il pastificio ed il ristorante.


 

L’esperienza di Amedeo Grappi anche in questo servizio video:

Innovati e dinamici. I giovani dell’agricoltura toscana protagonisti di Coltiva le Reti

 

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