ROMA – “L’agricoltura biologica non è solo una pratica, ma una scelta responsabile che mira a proteggere il nostro suolo e garantire un futuro sostenibile alle aziende agricole e al settore agroalimentare italiano. Il nostro suolo è la risorsa più preziosa che abbiamo, e tutelarlo significa investire nel benessere delle nostre colture e nella qualità dei prodotti che offriamo,” ha dichiarato Mario Serpillo, Presidente dell’UCI (Unione Coltivatori Italiani).
Serpillo ha spiegato come le pratiche intensive abbiano portato a un impoverimento significativo della biodiversità e alla degradazione di molti ecosistemi agricoli, rendendo le coltivazioni più vulnerabili innanzi ai fenomeni legati ai cambiamenti climatici. “Oggi, quasi due terzi degli habitat agricoli europei si trovano in uno stato di conservazione critico. L’uso eccessivo di fertilizzanti e pesticidi chimici ha minato la salute del suolo e diminuito la resilienza agricola ai fenomeni estremi, come siccità e precipitazioni irregolari. È fondamentale invertire questa rotta”.
Riflettendo sulla necessità di supporto alla transizione verso pratiche sostenibili, Serpillo ha sottolineato che la Politica Agricola Comune (PAC) può e deve avere un ruolo determinante. Tuttavia, ha aggiunto che l’efficacia delle misure dipenderà da come verranno applicate dagli Stati membri: “Se vogliamo promuovere un modello agricolo che non solo garantisca la qualità dei nostri prodotti, ma salvaguardi l’ambiente e il clima, è essenziale un impegno istituzionale deciso.”
Riguardo alle recenti disposizioni normative, il Presidente Serpillo ha espresso preoccupazione per le potenziali difficoltà cui potrebbero andare incontro i nostri agricoltori biologici. “I produttori biologici italiani sono tra i più virtuosi in Europa, con quasi il 20% della superficie agricola certificata. Tuttavia, con i nuovi parametri che si prospettano, molte aziende potrebbero trovarsi costrette ad abbandonare la produzione biologica, non per problemi relativi alle loro pratiche, ma per la mancanza di tutele adeguate contro contaminazioni accidentali dai campi vicini”. Egli ha ribadito la necessità di semplificare il quadro normativo e di evitare che tali contaminazioni pregiudichino il lavoro di migliaia di aziende virtuose.
Il Presidente dell’Unione Coltivatori Italiani, Mario Serpillo ha infine concluso con un appello al governo affinché il biologico sia visto come un’opportunità di sviluppo produttivo sostenibile e non come un settore marginale da penalizzare: “È necessario proteggere e incentivare le pratiche biologiche, non solo per il loro valore economico, ma per il contributo che danno al nostro ambiente e al futuro della nostra agricoltura.”