Essere casari è un’arte e Alessio, 20 anni e tantissima voglia di imparare, sa bene che con dedizione e impegno potrà scoprirne ogni segreto.
E proprio a questo giovane casaro, occupato in un caseificio associato in provincia di Trento, è dedicato il secondo episodio della terza stagione del format “Giovani della Filiera”, condotto quest’anno dall’imprenditore agricolo e content creator Matt The Farmer e voluto dal Consorzio Tutela Grana Padano per raccontare le storie di giovani allevatori, tecnici e casari che hanno scelto di investire il proprio futuro nella produzione del Grana Padano.
“Ho iniziato questo lavoro per pura casualità – dice Alessio. Mi sono reso conto che quello per cui avevo studiato non mi rappresentava e così ho deciso di mettermi in gioco. I primi mesi è stata dura perché si tratta di un lavoro impegnativo, però con grinta e determinazione sono andato avanti e ora vedo un futuro nella famiglia Grana Padano”.
L’ingrediente segreto che rende il Grana Padano così buono e genuino è quindi a tutti gli effetti la passione di tutti coloro che lavorano alla produzione.
“Una mia giornata tipo – continua Alessio – inizia alle 3.40 del mattino. Io mi occupo di tirar su la cagliata dal fondo della caldaia, tagliarla e metà e portare le forme nel retro, dove poi vengono cambiate le tele in lino e messe le fascere marchianti con i loghi identificativi del Grana Padano, la provincia di produzione, mese, anno e codice del caseificio. Poi le forme vengono sistemate nel magazzino di stagionatura dove rimangono per un minimo di 9 mesi prima di essere sottoposte ai dovuti controlli di qualità e diventare Grana Padano DOP a tutti gli effetti. E mi dà un’enorme soddisfazione vedere qui le mie prime forme”.
“Lavorare per il Consorzio Grana Padano è motivo di orgoglio – conclude Alessio – e sono contento di metterci la faccia, le mani, il cuore, prestando sempre la massima attenzione per contribuire alla realizzazione di un prodotto ottimale e conforme alla vendita”.