BOLOGNA – Nell’arco di soli sei anni, dal 2017 al 2023, l’agricoltura 4.0 in Italia ha fatto passi da gigante. Nel 2017 le aziende digitalizzate totalizzavano un fatturato di 100 milioni di euro, l’anno scorso hanno raggiunto i 2,3 miliardi.
Una crescita del mercato supportata dal costante aumento del numero delle imprese che si sono innovate in ottica 4.0 e che nel 2024 hanno raggiunto la soglia delle 400. unità L’analisi arriva dall’osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano ed è stata presentata alla 46esima edizione dei Eima, rassegna internazionale delle macchine per l’agricoltura e per il giardinaggio, in svolgimento nei padiglioni di BolognaFiere.
Più del 60% delle soluzioni introdotte dalle aziende riguardano il controllo e il monitoraggio da remoto di colture e terreni, nonché le tecnologie di supporto decisionale. Il 75% delle innovazioni è rappresentato da sistemi per la raccolta e la valorizzazione dei dati, il 59% da soluzioni IoT, il 58% da piattaforme software. Ancora poco utilizzate invece l’intelligenza artificiale e il machine learning.
La presentazione dell’indagine è stata l’occasione anche per illustrare il progetto europeo QuantiFarm, che coinvolge 100 imprenditori agricoli e 20 Paesi per analizzare gli impatti delle tecnologie 4.0 sui ricavi, sulla redditività, sull’ambiente e sulla qualità della vita dei coltivatori. Alcune esperienze hanno consentito di confermare i vantaggi assicurati da una gestione 4.0 dell’impresa agricola. La maggior parte dei casi esaminati fino ad ora ha infatti registrato una crescita dei ricavi e contemporaneamente una riduzione dei consumi di acqua, energia carburante. Rilevante anche l’impatto sociale, con un migliore bilanciamento tra vita privata e vita professionale.