BOLOGNA – Un ciclo di incontri per trattare in modo approfondito il tema della conservazione e dell’incremento della fertilità dei suoli attraverso l’uso di biomasse agricole residuali.
Lo ha organizzato l’associazione ITABIA (Italian Biomass Association) nella cornice del Salone EIMA Energy, uno dei cinque settori di specializzati di EIMA International. Obiettivo degli incontri promossi da ITABIA è il trasferimento di buone pratiche tra gli attori della filiera attraverso sinergie tra progetti europei e nazionali centrati proprio su questo tema.
Riflettori puntati, in particolare, sui progetti RuralBioUp e DELISOIL ai quali è stata dedicata una tavola rotonda dal titolo “Sottoprodotti dell’industria agro-alimentare: opportunità per un’agricoltura sostenibile?”. Il dibattito ha visto un confronto fra imprese, associazioni di settore, enti di ricerca, agronomi e aziende sperimentali della Regione Emilia Romagna sulla e valorizzazione dei residui agroalimentari da destinare alla produzione di ammendanti innovativi per le produzioni agricole e per la chiusura del ciclo della fertilità. È essenziale superare le barriere che attualmente ostacolano lo sviluppo di biofertilizzanti – è stato spiegato dai partner italiani del Progetto Europeo DELISOIL (ENEA e Consorzio CINSA dell’Università di Parma) nel corso dell’incontro – ma è anche necessario promuovere sul territorio una filiera che valorizzi gli scarti e che chiuda il ciclo riportando i nutrienti al suolo. Questa iniziativa, finanziata dalla Commissione Europea, è finalizzata non solo a sviluppare soluzioni per il trattamento e il riciclo dei flussi secondari dell’industria alimentare, allo scopo di introdurre prodotti fertilizzanti riciclati, sicuri e di alta qualità, ma anche a promuovere la missione UE “Soil deal for Europe” oltre che la strategia “Farm to Fork” sull’agricoltura sostenibile.
I temi affrontati dalla tavola rotonda sono stati oggetto anche del training intitolato “La bioeconomia negli agroecosistemi: Biofertilizzanti, molecole attive e miglioratori di suolo”. Promosso da ITABIA sempre nell’ambito del Progetto RuralBioUPi, l’evento ha permesso di divulgare le numerose esperienze che rendono sostenibili le produzioni agricole attraverso la valorizzazione delle risorse residuali organiche provenienti da contesti urbani e rurali. Il progetto ha visto il coinvolgimento dell’imprenditoria e del mondo della ricerca, attivando una proficua collaborazione e uno scambio di esperienze con cinque Progetti Europei analoghi: ULTIMATE, RUSTICA, EXCALIBUR, DELISOIL e MULCHING+. Quest’ultimo, in particolare, ha come obiettivo la preparazione di bioteli innovativi per la pacciamatura del suolo, derivati da cellulosa e da chitosano, e arricchiti di nutrienti (azoto e fosforo). Si tratta di una tecnologia altamente innovativa e sostenibile che permette di rilasciare i nutrienti nel suolo attraverso la completa biodegradazione dei teli. I primi test hanno dimostrato che il processo di biodegradazione si conclude in meno di 4 mesi e incrementa del 60% la disponibilità di nitrati e di fosforo, riducendo così la necessità di somministrate di fertilizzanti chimici.