Manovra. Copagri: L’agricoltura va messa nelle condizioni di continuare a essere il volano della ripresa

ROMA – “La filiera agricola nazionale, oltre a esprimere numerose eccellenze riconosciute in tutti i mercati, rappresenta un elemento di coesione economica e sociale in numerose aree del Paese e va quindi messa nelle condizioni di poter continuare a essere il volano della ripresa economica dell’intero sistema nazionale; dopo i positivi interventi messi in campo dal governo negli ultimi mesi a favore delle imprese del Primario, ci troviamo davanti a una manovra che per l’agricoltura risulta essere caratterizzata da luci e ombre”.

Lo ha ribadito il presidente della Copagri Tommaso Battista intervenendo all’odierno confronto a Palazzo Chigi tra il Governo e le parti sociali sul disegno di legge di bilancio.

“Tra gli elementi positivi – ha spiegato Battista – figurano senz’altro il rifinanziamento della Nuova Sabatini, strumento che si è sempre contraddistinto quale propellente fondamentale per la competitività aziendale, e soprattutto il sempre più deciso e convinto sostegno alla ricerca e all’innovazione, grazie all’importante finanziamento per portare avanti la sperimentazione sulle Tecniche di Evoluzione Assistita-TEA; bene anche l’accorpamento su tre scaglioni delle aliquote Irpef e il taglio strutturale del cuneo fiscale contributivo, grazie al quale si libera maggiore liquidità a disposizione delle imprese e delle filiere produttive agricole”.

“Dall’altro lato, però, l’agricoltura paga lo scotto dell’assenza di misure strutturali delle quali possano beneficiare direttamente i produttori agricoli del Paese, stretti nella morsa tra gli aumenti dei fattori produttivi e le ricadute dei sempre più frequenti eventi climatici estremi; a pesare sul Primario, in particolare, è il mancato esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli under 40, fondamentale per favorire il ricambio generazionale, così come la mancata esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari, che potrebbe contribuire al graduale abbandono dei campi”, ha ricordato il presidente.

“Tra le criticità si segnala, inoltre, la mancata proroga per il 2025 del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES mezzogiorno per il settore agricolo, che rischia di creare una discrasia tra le imprese del Primario e quelle degli altri settori, e il significativo definanziamento dei fondi del PNRR destinati ai contratti di filiera, strumento fondamentale per lo sviluppo di produzioni 100% italiane, capaci di dare opportunità di lavoro e far crescere il Made in Italy, stimolando al contempo la creazione di migliori condizioni di mercato e tutelando il comparto delle pratiche commerciali sleali”, ha proseguito Battista, esprimendo “forti perplessità per i contenuti dell’articolo 112, che di fatto prevede il commissariamento degli organi di controllo di tutte le società che ricevono fondi pubblici, anche indiretti, per un importo superiore a 100mila euro”.

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