Prosciutto San Daniele: cresce sostenibilità con nuovo impianto di recupero scarti salini. Mercato: bene vendite, ma aumento costi produzione

ROMA – Un nuovo impianto di recupero e valorizzazione degli scarti salini del Prosciutto di San Daniele.

La gestione e la valorizzazione delle salamoie e del sale esausto avranno luogo con piena operatività a partire da gennaio 2025. Si tratta di un impianto innovativo ed unico nel suo genere, per un costo di realizzazione di 4,5 milioni di euro. Lo spiega al nostro microfono direttore del Consorzio Mario Emilio Cichetti.

SOSTENIBILITA’

“Da 5 anni abbiamo messo a sistema tutte le azioni di sostenibilità. Dai temi dell’energia, gestione rifiuti industriali e reflui, fino agli elementi classici della Dop che sono la tracciabilità e il processo produttivo con il nuovo disciplinare – sottolinea Cichetti.

Sui temi dell’ambiente particolare attenzione perché i prodotti a indicazione geografica sono legati ai territori in cui vengono  trasformati: il legame fra San Daniele del Friuli è il suo prodotto è un legame storico, culturale e geografico ed anche elemento del business”.


Il progetto SALE

Prosciutto San Daniele: nuovo impianto di recupero e valorizzazione degli scarti salini. In funzione da gennaio 2025


 

MERCATO PROSCIUTTO SAN DANIELE 

Un 2024 in chiaroscuro con ottima performance in termini di volumi di vendita (si conferma dato di +7%), che purtroppo non è supportato da un altrettanto delta positivo nei valori. Il mercato ancora non riconosce gli aumenti dei costi della produzione, che si sono avuti nel 2022-2023, + 40% del costo materie prime, non siamo riusciti ad aumentare i prezzi di vendita del prosciutto da produttore a distribuzione e questo è un elemento critico – evidenzia il direttore del Consorzio.

Per il resto l’andamento del San Daniele 2024 è positivo, crescita in volume sul mercato nazionale (6-7%) crescita export quota 18% si sta mantenendo nel 2024; affettato crescita a +8% vendita vaschette che ci fa ben sperare per il futuro.

La quota principale è Italia, nel 18% dell’export Usa, Francia, Germania, Australia, in generale tutta Europa.

 

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